Radio Beckwith Evangelica, emitttente radiofonica dell'Associazione culturale "Francesco Lo Bue", ha intervistato la nostra presidente a proposito della prossima Sessione di formazione ecumenica ad Assisi. La registrazione audio dell'intervista è ascoltabile collegandosi al sito della radio a questo link: https://rbe.it/2023/06/23/chiese-inclusive-per-donne-nuove-e-uomini-nuovi-formazione-sae/

Il 16 maggio ci ha improvvisamente lasciato padre Giuseppe Testa, biblista e a lungo collaboratore del SAE e del Gruppo di Piacenza. Pubblichiamo un ricordo a cura della responsabile del gruppo SAE di Piacenza, Lucia Rocchi.

Padre Giuseppe Testa era originario di Cappadocia, provincia de l’Aquila e diocesi di Avezzano, un paese abruzzese a mille metri, dove era nato il 30 agosto 1939. A 12 anni era entrato nella Scuola Apostolica della Congregazione della Missione (i Vincenziani di San Vincenzo de Paoli) a Siena. Aveva proseguito i suoi studi a Piacenza dal 1958 al 1965, poi a Roma alla Gregoriana e al Biblico, dove era stato discepolo anche del Cardinal Martini, conseguendo la doppia licenza in teologia nel 1966 e in scienze bibliche nel 1968 specializzandosi in critica testuale.

Dal 1968 insegnava Sacra Scrittura al Collegio Alberoni di Piacenza, un seminario dove studiano seminaristi diocesani, vincenziani e provenienti da altre diocesi italiane ed estere. Padre Testa è stato un maestro nella lettura della Bibbia, indagandola con il metodo storico-critico, quel metodo che aveva fatto suo perché lo riteneva il più adeguato per osservare oggettivamente i dati della rivelazione cristologica ed avvicinarsi alla conoscenza del mistero di Cristo.

Nel 1974 aveva cominciato a lavorare con e per il SAE di Piacenza. Il gruppo locale SAE, che era nato cinque anni prima, aveva incontrato delle difficoltà a far accettare la propria identità di associazione laica e interconfessionale (Un sacerdote cattolico pretendeva di diventare l’ assistente spirituale e il garante della fede cattolica all’interno del Gruppo). Le responsabili del Gruppo (Gianna Poggi e Lucia Rocchi) si recarono dal Vescovo Mons. Manfredini perché intervenisse presso questo sacerdote. Il Vescovo disse che per fare ecumenismo bisognava studiare seriamente, specialmente Sacra Scrittura, e indicò nel giovane biblista Padre Giuseppe Testa il possibile maestro. Interpellato in proposito, Padre Testa accettò di “provare”. Da allora (1974) per 49 anni egli è stato per il gruppo di Piacenza l’esperto, il maestro, l’amico.

Aveva una mentalità profondamente “laica”, con interessi in tutti campi del sapere, e aveva perfettamente capito l’essenza dell’identità del SAE, lodando Maria Vingiani, che aveva conosciuto direttamente frequentando con i soci di Piacenza le Sessioni de La Mendola, per aver trovato nella laicità e nell’interconfessionalità le sicure garanzie della libertà di ricerca e di dialogo al di là delle pretese confessionali.

In questi 49 anni i soci di Piacenza hanno studiato grazie a lui la Sacra Scrittura (Antico e Nuovo Testamento): un libro all’anno o, ultimamente, un tema trasversale all’anno e hanno approfondito ogni anno una tematica ecumenica studiando in forma seminariale un documento bilaterale o plurilaterale di teologia ecumenica. I corsi sono stati sempre aperti a tutti tanto da giungere negli ultimi anni a una sessantina di presenze.

Padre Testa si dichiarava spesso fortunato di aver conosciuto il SAE: si era appassionato all’ ecumenismo e, poiché il suo compito specifico era quello di studiare, era diventato un lettore appassionato e critico, umile come solo sanno essere i grandi, ma profondamente preparato e convinto. Le sue competenze ecumeniche gli avevano fatto capire l’importanza di questa dimensione nella preparazione dei futuri sacerdoti e dei laici impegnati nella catechesi e nella pastorale. Per questo da alcuni anni tra le materie del corso di studi del seminario di Piacenza figura un corso quadrimestrale di ecumenismo e nel programma della Scuola diocesana di Teologia per i laici appare un corso di ecumenismo.

Il Visitatore della sua Congregazione, Padre Erminio Antonello, nell’omelia funebre lo ha descritto così: “Padre Giuseppe si presentava con un portamento modesto e schivo. […] non amava gli apparati, li sfuggiva con garbo. […] Il suo era un pensiero penetrante e acuto, solitamente equilibrato, talvolta sbilanciato verso un realismo che poco concedeva alla fantasia e cercava di restare attaccato ai fatti della realtà. In un mondo come il nostro in cui c’è continuamente il gioco delle apparenze, la sua vita è stata un richiamo ad essere coi piedi per terra. Il suo parlare andava all’essenziale, scarno ed essenziale, non parole inutili, giri di parole, andava sempre al nocciolo della questione ed in questo insegnava un metodo. Aveva anche le sue idee, ma non le imponeva, e si mostrava cauto nell’esprimerle quando era in gioco la stima e l’apprezzamento delle persone. Padre Testa sapeva cogliere nei seminaristi il meglio delle loro qualità e le valorizzava, perché ne aveva un profondo rispetto. [...] Nell’insegnamento era esigente, ma poi non pretendeva, si mostrava giusto nei giudizi e, quando si trovava di fronte a seminaristi fragili, li sapeva difendere e valorizzare nelle loro doti personali. Egli pensava che c’era posto per ciascuno in questo mondo, anche per i più deboli e fragili. Nel popolo di Dio c’è un mosaico di presenze e di possibilità.

Questo atteggiamento, descritto nella sua realtà di docente del Collegio Alberoni, era lo stesso che egli teneva in tutti gli ambiti della vita, per cui era in grado di essere e di mettere a proprio agio tutte le persone. Per questo lo hanno pianto e lo piangono i docenti universitari e le vecchiette della parrocchia in cui alle otto della domenica mattina, celebrando l’eucarestia, offriva in modo semplice e alto la Parola del Signore.

Lucia Rocchi

Il 25 aprile si è chiuso il Convegno di Primavera 2023 del SAE a Reggio Calabria. La nostra socia Daniela Guccione ha scritto una recensione per il settimanale Riforma che è stata pubblicata sul numero del 5 maggio. 

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Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della
risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia
era sopra tutti loro (Atti 4,33)

E' tornata la Pasqua, il giorno nel quale ricordiamo la resurrezione del nostro signore Gesù, l’evento che fonda tutta la nostra fede, che dona luce, senso ed orizzonte alle nostre esistenze.

Ci siamo dunque incontrati per pregare e meditare insieme, guidati dalle riflessioni di due sorelle e un fratello: Erika Tomassone, pastora valdese, Cristina Simonelli, teologa cattolica e Dionisios Papavasileiou, vescovo titolare di Kotyeon e ausiliare della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia, che ci hanno aiutati a vedere la luce del Risorto oltre le tenebre del nostro peccato e della morte che ci circonda.

L’incontro è stato caricato sul nostro canale YouTube, a questo link.
https://youtu.be/IPEPnVn0XlA

E' stata anche un’occasione per scambiarci gli auguri, in attesa di poterci riabbracciare a Reggio Calabria, in occasione del Convegno di Primavera.
E' successo martedì 4 aprile alle 20.45

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Con molta gioia il Comitato Esecutivo del SAE condivide e concede il patrocinio a questo evento organizzato dal gruppo locale di Roma in ricordo di Carlo Molari.
Il gruppo scrive:
“Ad un anno dalla morte di Carlo Molari organizziamo questo incontro che non vuole essere un momento di tipo "accademico", in cui approfondire il suo pensiero, che sappiamo essere stato "originale e profondo", piuttosto per tracciare il percorso di una testimonianza, la sua, coerente e profondamente dialogica. Una persona di "famiglia" per il SAE, per noi di Roma particolarmente cara perché avendo fatto riferimento per molti anni al collegio di San Leone Magno abbiamo avuto la fortuna di averlo vicino con la sua grande disponibilità. Paolo Ricca, Marinella Perroni, Raffaele Luise e Giovanni Cereti dialogheranno portando una testimonianza e ricordo di Carlo Molari.”
L’incontro sarà in presenza a Roma, domenica 12 febbraio 2023 ore 16,30 presso la foresteria del Monastero di S.Antonio (Clivo dei Publicii 2 – Aventino), ma anche in diretta streaming su questo canale: https://youtu.be/djzNhUsV1J0

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Se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore (Romani 14,8). 

Il 7 febbraio 2023 è mancata la carissima sorella Chiara Vaina, la cui vita è stata dedicata generosamente all’ecumenismo a al SAE.
Potremo salutarla un’ultima volta il prossimo 9 febbraio alle ore 9,00 nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano.
Così la ricorda la amica Elena Covini:

Era forse l’anno 1977, o l’anno prima, eravamo: Rosaria, Berna, Andreina, io, Cecilia e Chiara, sedute attorno ad un tavolino nell’ampio ufficio di Berna in via S.Antonio. Cecilia ci parlava di Lutero, noi volevamo fondare un gruppo SAE a Milano, volevamo prima imparare qualcosa: ci fu poi il pastore Valdo Vinay che ci fece innamorare dei valdesi, e poi il prof. Ugo Castaldi: la storia della Riforma. Cominciammo così, poche laiche definite “strano gruppetto” dal responsabile dell’ecumenismo della diocesi.

Berna e Chiara avevano una indomita volontà di riuscire, in un contesto diocesano ancora molto lontano dall’idea ecumenica di Maria Vingiani.
A poco a poco si trovarono spazi e persone: le suore del Cenacolo ci offrirono la loro bella sala e Berna convinse don Luigi Sartori a fare con noi incontri mensili sui testi conciliari, sui documenti del CEC, del Gruppo di Dombes ecc.-

Il gruppo nel tempo si è allargato, ha fatto molte iniziative, si sono aggiunti Giulio e Giulia Vaggi, Gianni e Myriam Marcheselli, Clara Cesarini e molti altri. Ho narrato questi inizi perché forse, se non ci fosse stata Chiara a fianco di Berna, non saremmo riusciti a partire.

Chiara era tanto sottile quanto forte, se c’era una difficoltà si doveva assolutamente superarla. Per anni l’ho avuta a fianco come contabile alla quale non sfuggiva nulla, instancabile, non conosceva limiti né orari, si caricava chili e chili di buste da spedire ai soci: una volta le dissi di lasciarmene una parte che le avrei imbustate io il giorno dopo...al mattino le buste erano sparite!

Dopo la morte di Berna pensavo che avrebbe ceduto, invece, fino a pochi giorni fa, al telefono, mi era sembrata più combattiva che mai!
Ora in cielo si saranno ritrovate insieme Berna e Chiara, con tutti gli altri che se ne sono andati...chissà che festa! Speriamo che infondano nel SAE di oggi (parlo al plurale perché Chiara e Berna sono inseparabili), la profonda fede nell’ecumenismo e nel dialogo, la speranza che dà forza al cammino, e la certezza che ...”ciò che tarda, avverrà”.

Elena Covini

foto di Laura Caffagnini

 

 

 

Il Comitato Esecutivo ha condiviso e concesso il patrocinio a questa bella iniziativa del Gruppo SAE di Ferrara il quale scrive: “La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani termina il 25 gennaio all’insegna di un nome: Paolo di Tarso. Perché questa scelta? La frase più riassuntiva dell’ecumenismo è “Ut unum sint” del Vangelo di Giovanni; un peso non minore va riservato alla chiamata alla fede che accomuna tutti i credenti in Gesù Cristo. Al riguardo la voce di Paolo di Tarso è la più autorevole.
Due illustri relatori, il prof. Piero Coda e il prof. Eric Noffke ci aiuteranno a comprenderlo in questo incontro”

 

 

Appuntamento Venerdì 10 febbraio 2023 - Ore 20:30 – solo su Zoom a questo link:
https://us02web.zoom.us/j/82283849512?pwd=VDdnVkM3RUYvQ1NJSzFnOXRUMWtiUT09
ID riunione: 822 8384 9512 - Passcode: 100733

Programma

Saluti iniziali:
          Erica Sfredda - Presidente nazionale del SAE
          Diletta Pavesi - Responsabile del gruppo SAE di Ferrara
Interventi di:
          Piero Coda - Segretario generale della Pontificia Commissione Teologica Internazionale
          Eric Noffke - Facoltà Valdese di Teologia, Roma
Modera:
          Piero Stefani - Gruppo teologico del SAE

Il Comitato Ececutivo ringrazia il gruppo di Ferrara per questa iniziativa che ci ricorda la petizione SAE tesa a modificare ufficialmente la denominazione “Festa della Conversione di San Paolo” in “Festa della Vocazione di San Paolo” (la petizione è ancora sottoscrivibile dal nostro sito ( https://www.saenotizie.it/sae/in-primo-piano/firma-la-petizione.html )