Il gruppo SAE Avellino/Salerno ha organizzato due appuntamenti a conclusione dell’anno sociale 2018/2019.
Il 17 maggio scorso a Salerno - presso “Casa Nazareth”, sede dell’associazione OASI Onlus - si è tenuto un incontro sul tema: “L’ecumenismo della diaconia. I corridoi umanitari”.
Nella prima parte dell’incontro si sono avvicendati in veste di relatori i principali referenti in Campania di questa iniziativa: Enzo Somma della Comunità di Sant’Egidio di Napoli e la pastora Dorothea Müller della Chiesa Valdese di Napoli.
Enzo Somma, dopo aver presentato un’ampia panoramica del fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo e delle sue cause, ha fornito una dettagliata esposizione del progetto dei Corridoi umanitari soffermandosi su vari aspetti, in particolare sull’aspetto giuridico (il protocollo d’intesa con lo Stato Italiano, i canali di finanziamento, ecc.) e organizzativo (le modalità di selezione in loco delle persone con maggiori fragilità, l’organizzazione in Italia dell’accoglienza attraverso il coinvolgimento di enti e associazioni che operano nel sociale, ecc.) e ha chiuso il suo intervento con una esortazione: sottolineando che quella dei corridoi umanitari è una esperienza che nasce dal basso, ha invitato tutti i presenti ad assumere iniziative concrete, a dare una mano anche a titolo individuale.
Di registro completamente differente è stato l’intervento della pastora Müller che ha posto l’accento sulle radici bibliche dell’accoglienza: muovendo dalla massima “Chi salva una vita salva il mondo intero” (Talmud) ha evidenziato che se per un verso noi oggi siamo chiamati a salvare le vite dei migranti, per altro verso è anche vero che i migranti stanno salvando la nostra umanità, seriamente compromessa da politiche nazionalistiche sempre più ciniche e dai nostri egoismi personali. Oggi, ha concluso la pastora, stiamo vivendo un kairos, un tempo particolare, speciale, nel quale siamo chiamati assumerci le nostre responsabilità: quello dell’accoglienza è un vero e proprio status confessionis per le nostre Chiese, tanto che non è esagerato affermare che chi non è disposto ad assumere un atteggiamento di apertura e di accoglienza non può dirsi cristiano.
Un ulteriore cambio di registro si è avuto nella seconda parte dell’incontro nel quale si è dato spazio a esperienze concrete di accoglienza: don Pietro Mari (animatore della OASI Onlus) e Oreste Pastore (della Comunità di Sant’Egidio di Salerno) hanno riferito delle dinamiche di accoglienza verificatesi a Salerno con due famiglie siriane giunte con i Corridoi umanitari e attualmente ospitate una in città, nel quartiere di Pastena, l’altra nel limitrofo comune di San Mango Pimonte. E l’incontro si è chiuso proprio con la testimonianza diretta di queste due famiglie: genitori e figli, in un clima sereno e familiare, hanno raccontato la loro esperienza di integrazione nella comunità locale che li ha accolti e le loro speranze per il futuro.
L’obiettivo dell’incontro era fornire ai partecipanti, una cinquantina di persone provenienti sia da Salerno che da Avellino, un quadro conoscitivo quanto più ampio possibile dei Corridoi umanitari; l’obiettivo è stato sicuramente raggiunto, grazie alla competenza dei relatori e alla disponibilità delle due famiglie siriane. In particolare, per noi componenti del SAE l’incontro ha avuto anche lo scopo di costruire nuove relazioni e di sensibilizzarci su un tema di stringente attualità.
In continuità con questo incontro sui Corridoi umanitari si è svolto il secondo appuntamento di fine anno sociale, il campo-scuola che il gruppo ha tenuto presso il Villaggio evangelico di Monteforte Irpino dal 1 al 2 giugno: il titolo del campo è stato “Prima gli ultimi”, lo slogan che papa Francesco va ripetendo ormai da un po' di tempo a questa parte e ripreso nel suo messaggio per la 105° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del prossimo 29 settembre 2019.
A parte il momento di studio e formazione costituito dalla relazione del responsabile del gruppo dal titolo “Chiesa corpo di Cristo” (il nostro gruppo da ormai diversi anni ha attivato un percorso di riflessione stabile sull’eucaristia), tutte le attività del campo-scuola sono state focalizzate sul tema delle migrazioni; molto significativi sono stati i momenti di preghiera, il culto ecumenico e la proiezione del docufilm “Pasta nera” di Alessandro Piva. Ha chiuso il campo l’assemblea dei soci dalla quale è emersa la volontà comune di intraprendere come gruppo SAE iniziative concrete di sostegno e solidarietà.
Per il SAE Avellino/Salerno
Pietro Urciuoli