DIARIO ECUMENICO
OTTOBRE 2024
Sinodo sulla sinodalità – Veglia ecumenica
I principali rappresentanti di 16 Chiese e denominazioni cristiane l’11 ottobre si uniscono a papa Francesco e ai partecipanti alla II sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità a Roma per pregare per l’unità dei cristiani. Papa Francesco presiede, ma invece di tenere l’omelia prega in silenzio per l’unità dei cristiani. La celebrazione è stata organizzata dai fratelli della comunità ecumenica di Taizé in Francia. Al Sinodo hanno partecipato anche i «delegati fraterni» di 16 Chiese e comunità ecclesiali cristiane, un numero superiore a quello dei precedenti Sinodi in Vaticano. Essi hanno il diritto di parlare alle consultazioni, ma non possono votare.
Sinodo sulla sinodalità – Gruppo di lavoro sull’ecumenismo
Il 12 ottobre, nell’ambito della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, si riunisce il gruppo di lavoro n. 10, dedicato a «La recezione dei frutti del cammino ecumenico nelle prassi ecclesiali». Il gruppo sta esplorando la recezione dei frutti del cammino ecumenico nelle prassi ecclesiali riguardo a tre questioni specifiche: l’interdipendenza e la pratica della sinodalità e del primato; la questione dell’ospitalità eucaristica (communicatio in sacris); la comprensione del fenomeno delle comunità «non confessionali» e dei movimenti di «risveglio» d’ispirazione cristiana con la questione di come rapportarsi a loro come cattolici in una prospettiva ecumenica. Il rapporto conclusivo è atteso per il 2025.
Norvegia – Dichiarazione ecumenica sulla diversità di genere e sessuale
Il 15 ottobre viene pubblicata una Dichiarazione ecumenica sulla diversità di genere e sessuale (www.felleskristen.no; Regno-doc. 19,2024,638), elaborata dai rappresentanti di oltre 30 organizzazioni e denominazioni cristiane in Norvegia, tra cui i vescovi cattolici. Il testo intende tra l’altro reagire al Piano d’azione del Governo norvegese per la diversità di genere e sessualità (2023-2026), che ha l’obiettivo dichiarato d’influenzare tutti i settori della società affinché accettino e si adattino al concetto di «diversità di genere e sessualità». Quasi due terzi dei norvegesi appartengono alla protestante Chiesa di Norvegia, che non ha firmato la dichiarazione. La Chiesa cattolica, con circa il 3% della popolazione, è la seconda comunità religiosa del paese. Alcune delle comunità ecclesiali luterane che sostengono la dichiarazione si sono separate dalla Chiesa di Norvegia negli ultimi anni a causa di posizioni percepite come eccessivamente progressiste e non bibliche.
Italia – Dimissioni del Consiglio per le relazioni con l’islam
Il 16 ottobre con una lettera al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si dimettono tutti i membri del Consiglio per le relazioni con l’islam, un organismo istituito nel 2015 presso il Ministero dell’interno per favorire e promuovere il confronto con il mondo musulmano. Composto da esperti e studiosi della cultura islamica, nel 2017 aveva promosso la firma di un Patto nazionale per un islam italiano, a cui avevano aderito tutte le principali realtà musulmane del nostro paese. I membri del Consiglio, che in due anni è stato convocato una sola volta, hanno deciso di rassegnare le dimissioni perché ritengono l’organismo «ormai pletorico, privato d’ogni strumento operativo e con ogni evidenza giudicato non rilevante per la definizione di orientamenti e politiche nei confronti dell’islam italiano e, più in generale, delle varie comunità di fede».
Patriarcato di Mosca – Un libro di Cirillo sulla guerra
Il 21 ottobre la casa editrice della Chiesa ortodossa russa pubblica un volume del patriarca Cirillo intitolato Per la santa Rus’. Patriottismo e fede, e illustrato con fotografie d’archivio ma anche della guerra in Ucraina. Così nella presentazione: «Questo libro parla del mondo russo, della fede, del patriottismo, della Chiesa ortodossa, che ha svolto un ruolo importante nella lotta della Rus’ contro le forze straniere. Fu la Chiesa a ispirare i soldati a combattere battaglie storiche, a seguito delle quali la patria rimase sovrana e libera. La meravigliosa tradizione spirituale di rivolgersi a Dio nei momenti difficili delle prove storiche è sempre stata sostenuta dai nostri governanti e comandanti. Oggi, quando i nemici della Russia cercano con tutte le loro forze di distruggerla e conquistarla, il patriottismo e la fede sono di grande importanza. La difesa della patria è il dovere più grande e la causa sacra del popolo».
Italia – III Assise delle Chiese evangeliche
Dal 25 al 27 ottobre si tiene a Roma la III Assise della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI), un’istanza che dopo la modifica dello statuto FCEI del 2016 si riunisce ogni tre anni e raduna delegati del protestantesimo storico e non, con lo scopo di promuovere momenti d’incontro, dibattito e spiritualità, ma anche di deliberare su principi generali a cui poi l’Assemblea – organismo esecutivo – s’ispirerà per il suo lavoro. Il tema di questa terza edizione è «Perciò accoglietevi gli uni gli altri, come anche Cristo vi ha accolti per la gloria di Dio» (Rm 15,7). Subito dopo si riunisce anche l’Assemblea della FCEI, che elegge il nuovo Consiglio, riconfermando il presidente Daniele Garrone per un nuovo mandato.
Dialogo cattolici-luterani – 25 anni della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione
Il 31 ottobre ricorrono i 25 anni della firma, ad Augsburg in Germania, della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione tra la Chiesa cattolica romana e la Federazione luterana mondiale. Il documento di consenso affermava per entrambe le parti: «La giustificazione è per sola grazia». Successivamente hanno aderito alla dichiarazione anche le Chiese metodiste, anglicane e riformate. Il vescovo di Augsburg Bertram Meier il 30 ottobre dichiara: «Tra sei anni commemoreremo il 500° anniversario della Confessio augustana, e speriamo di raggiungere una dichiarazione congiunta sui temi della Chiesa, del ministero e dei sacramenti». La speranza è condivisa dal prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, il card. Kurt Koch, ma le Chiese evangeliche non sono del tutto convinte.
Daniela Sala