Albania – Global Christian Forum e persecuzione dei cristiani
Il Global Christian Forum, un organismo che è attualmente l’unico luogo d’incontro per tutte le correnti nelle quali si presenta oggi la fede cristiana (anglicana, carismatica, evangelicale, cattolica romana, ortodossa, pentecostale, protestante «storica», delle «megachiese» e delle comunità ecumeniche) e ha celebrato la sua prima assemblea mondiale nel 2007 (cf. Regno-att. 20,2011,705), tiene dall’1 al 5 novembre una conferenza a Tirana (Albania) sul tema «Discriminazione, persecuzione, martirio: seguendo Cristo insieme». Nel suo messaggio all’Assemblea, indirizzato al presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani card. Kurt Koch, papa Francesco scrive facendo riferimento all’«ecumenismo del sangue». Nel suo messaggio finale la consultazione fa appello ai governi perché «rispettino e proteggano la libertà di religione e di credo di tutti i popoli come un diritto umano fondamentale».
Messaggio finale della Consultazione
Anglicani e ortodossi – Contro la tratta di esseri umani
Anglicani e ortodossi organizzeranno insieme nel 2016 una conferenza internazionale a Istanbul sul tema delle moderne schiavitù e del traffico di esseri umani: è quanto hanno deciso il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, e l’arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana Justin Welby, al termine della visita a Londra del leader ortodosso dal 2 al 4 novembre. È il secondo incontro tra i due, che stanno rinforzando una relazione dopo un primo incontro nel 2014 a Istanbul e una dichiarazione comune sul clima nel giugno 2015. L’annuncio viene dato attraverso un comunicato congiunto, nel quale, oltre a illustrare il bilancio della visita, si ricorda la dichiarazione comune intitolata A immagine e somiglianza di Dio: un’antropologia piena di speranza, messa a punto dalla Commissione internazionale per il dialogo teologico ortodosso-anglicano poche settimane prima, in settembre. Il testo è il risultato di sei anni di studio su ciò che anglicani e ortodossi possono dire insieme sul concetto della «persona umana a immagine di Dio» e costituirà il fondamento teologico per future discussioni sulle conseguenze pratiche e teologiche per affrontare temi chiave, come la tutela dell’ambiente, e questioni relative alla vita familiare e all’etica.
Mormoni – Matrimoni gay
I bambini delle coppie omosessuali non potranno aderire alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi dell’ultimo giorno (mormoni) fino ai 18 anni, e solo se escono dalla casa dei genitori, sconfessano tutte le relazioni omosessuali e vengono approvati dai vertici della comunità. Inoltre verranno scomunicati tutti i fedeli coinvolti in matrimoni omosessuali. Questo irrigidimento di una confessione già avversa ai matrimoni gay è contenuto in un manuale inviato ai leader delle 30.000 comunità nel mondo il 6 novembre, e provoca reazioni di rifiuto nella base e molte richieste di uscita.
Egitto – Data comune per la Pasqua
Il cammino per la promozione dell’unità dei cristiani comporta anche l’adozione di misure concrete come l’unificazione della data per la celebrazione della Pasqua. È il punto programmatico contenuto nella dichiarazione conclusiva del Comitato esecutivo del Consiglio delle Chiese cristiane del Medio Oriente, che ha terminato i suoi lavori il 6 novembre. All’incontro prendono parte autorevoli esponenti delle Chiese del Medio Oriente: dal patriarca copto ortodosso Tawadros II al catholicos della Grande casa di Cilicia degli armeni Aram I; dal patriarca greco ortodosso di Gerusalemme Theophilos III al patriarca siro cattolico Ignace Youssif III. Il livello di rappresentanza dell’incontro lascia intuire che sul tema dell’unificazione della data di celebrazione della Pasqua vada maturando il consenso tra le diverse Chiese e comunità cristiane presenti in Medio Oriente. Nella dichiarazione conclusiva dell’incontro si richiama l’urgenza di continuare ad approfondire il dialogo islamo-cristiano, definito «pilastro fondamentale» della convivenza tra i cristiani mediorientali e i loro concittadini musulmani; si richiama la paralisi politica in atto in Libano, dove anche la contrapposizione tra i partiti cristiani impedisce di trovare un consenso per eleggere il nuovo presidente della Repubblica; e si esprime gratitudine verso papa Francesco per la sollecitudine pastorale manifestata dal vescovo di Roma verso le sofferenze dei cristiani d’Oriente.
Dialogo riformati-anglicani
Il Dialogo internazionale riformati-anglicani (IRAD) tra la Comunione mondiale delle Chiese riformate (WCRC) e la Comunione anglicana, incontratosi a Kochi (Kerala, India) dal 26 al 31 ottobre 2015, pubblica il Comunicato finale dell’incontro l’11 novembre. Si tratta della prima riunione dopo la conclusione della prima fase formale del dialogo, nel 1984, con il rapporto Il regno di Dio e la nostra unità (EO 1/2859). Il nuovo ciclo di dialoghi ha il mandato di studiare la natura della comunione (koinonia), un’ampia gamma di sfide che le due comunioni hanno davanti riguardo alla missione, e le fonti nelle quali si può discernere l’opera dello Spirito, in particolare l’autorità e il governo, la supervisione e l’episcopato. Il tema di questo primo incontro era «La natura della comunione».
Chiesa d’Inghilterra – Finanze
La Chiesa d’Inghilterra il 12 novembre pubblica un rapporto sulle proprie finanze dal 2004 al 2013, raccogliendo i dati da oltre 12.000 parrocchie, 44 diocesi, 41 cattedrali e tre istituzioni ecclesiastiche nazionali. Le entrate nel 2013 sono state di 1,41 miliardi di sterline, di cui oltre la metà da donazioni e raccolta fondi. La maggior parte delle entrate delle tre istituzioni è da Church Commissioners, un fondo d’investimento di circa 6 miliardi che impiega i suoi guadagni per finanziare la missione nel Regno Unito. Il rapporto rivela anche che nei 10 anni esaminati le donazioni dei fedeli sono aumentate, che il 67% delle entrate della Chiesa d’Inghilterra viene dalle parrocchie; che la spesa nel 2013 ha leggermente superato i redditi; che metà di essa è per gli stipendi e le abitazioni del clero e per la gestione di parrocchie e cattedrali; che la spesa per gli edifici rappresenta il 13% del totale.
Francesco – Visita alla chiesa luterana di Roma
Il 15 novembre papa Francesco si reca in visita presso la Christuskirche di Roma. Nel corso della visita risponde alle domande di alcuni membri della comunità luterana. Tra le domande, una è riferita all’impossibilità per le coppie interconfessionali di condividere pienamente l’eucaristia. La risposta: «Condividere la Cena del Signore è il fine di un cammino o è il viatico per camminare insieme? Lascio la domanda ai teologi, a quelli che capiscono. (…) Io mi domando: ma non abbiamo lo stesso battesimo? E se abbiamo lo stesso battesimo dobbiamo camminare insieme». Cf. Regno-att. 10,2015,652.
Parigi – COP 21
Trovare un accordo vincolante che contenga l’aumento della temperatura globale entro i 2°C. Lo chiedono numerosi leader religiosi, tra cui il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, e gli oltre 1.780.000 in tutto il mondo che hanno firmato la petizione interreligiosa indirizzata ai leader politici riuniti alla Conferenza delle parti di Parigi sul clima (COP 21, 30.11-12.12.2015), consegnata il 28 novembre a Nicolas Hulot, inviato speciale del presidente François Hollande per la protezione del pianeta, in presenza di 400 esponenti di comunità di fede. Vedi anche sotto.
Rabbini ortodossi – Dichiarazione sul cristianesimo
Il 3 dicembre, poco prima della pubblicazione del documento «Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11,29). Riflessioni su questioni teologiche attinenti alle relazioni cattolico-ebraiche in occasione del 50° anniversario di Nostra aetate (n. 4) della Commissione vaticana per i rapporti con l’ebraismo (Regno-doc. 28,2015,6; Regno-att. 11,2015,723), 25 rabbini ortodossi rendono nota una dichiarazione sul cristianesimo dal titolo Fare la volontà del nostro Padre in cielo: verso un partenariato tra ebrei e cristiani (To do the will of our Father in Heaven: toward a partnership between Jews and Christians, in www.cjcuc.com; Regno-doc. 1,2016,20). In essa si afferma che «le cose che noi ebrei e cristiani abbiamo in comune sono più di quelle che ci dividono», e che «ebrei e cristiani rimarranno dediti all’Alleanza svolgendo insieme un ruolo attivo nel redimere il mondo».
Dichiarazione: Fare la volontà del Padre Nostro in cielo: Verso un partenariato tra ebrei e cristiani (2015)
FCEI – Nuovo statuto e nuovo presidente, Luca Negro
Si tiene a Pomezia (RM) dal 4 all’8 dicembre la XVII Assemblea della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI), con 120 delegati di Chiese battiste, luterane, metodiste, valdesi, dell’Esercito della salvezza e di alcune Chiese libere provenienti da tutta Italia. Viene approvato un nuovo Statuto che prevede una struttura più snella, trasparente e operativa. L’organo decisionale, l’Assemblea, passa dai 120 delegati di Chiese a 25, scelti in base all’incidenza numerica sul territorio delle singole Chiese membro. Rimarrà in carica per tre anni, si riunirà almeno due volte l’anno (e non più ogni tre) con i compiti di determinare le linee generali di lavoro, esaminare l’operato dell’organo esecutivo (il Consiglio), indicare le coperture economiche per le azioni decise, approvare i bilanci. Ogni tre anni eleggerà il presidente dell’organo esecutivo e i suoi 6 membri, nonché il Collegio dei revisori. Un’assise triennale dell’evangelismo italiano, una sorta di «stati generali» del protestantesimo storico e non, avrà poi lo scopo di promuovere momenti d’incontro, dibattito e lode, ma anche di deliberare su principi generali a cui l’Assemblea della FCEI s’ispirerà per il suo lavoro. Come nuovo presidente viene eletto il pastore battista Luca Maria Negro, direttore del settimanale Riforma.
Santa Sede – Ebraismo
Il 10 dicembre viene pubblicato il documento «Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili» (Rm 11,29). Riflessioni su questioni teologiche attinenti alle relazioni cattolico-ebraiche in occasione del 50° anniversario di Nostra aetate (n.4), della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità di cristiani. Cf. Regno-doc. 28,2015,6; Regno-att. 11,2015,723 e in questo numero a p. 7.
Giubileo della misericordia
«Lo strumento anche pastorale del giubileo è estraneo alla sensibilità delle Chiese riformate. Eppure va riconosciuto a papa Francesco che sta cercando con parole e gesti di renderlo più vicino alla gente comune e più comprensibile anche a noi protestanti». Così Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, commenta l’apertura della Porta santa a San Pietro (8 dicembre) e l’inizio dell’Anno della misericordia. Cf. in questo numero a p. 53.
Parigi – COP 21
I leader ecclesiali a livello mondiale accolgono con favore l’accordo sul clima uscito dalla COP 21 di Parigi (30.11-12.12.2015) come un risultato storico e un punto di partenza negli sforzi per attenuare i cambiamenti climatici e tutelare i paesi poveri dai loro effetti dannosi. L’accordo impegna i paesi a mantenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2°C, facendo tutto il possibile per non superare 1,5°C. La speranza è che questo significativo impegno serva ora a moltiplicare gli investimenti in tecnologie a basso tenore di carbonio, rinnovabili e sostenibili. I leader dei 195 paesi firmatari stabiliscono nell’accordo che i paesi sviluppati devono aiutare quelli in via di sviluppo ad adattarsi e a crescere in modo pulito e sostenibile. I leader ecclesiali (Tveit per il CEC, Junge per la Federazione luterana mondiale, Nduna per ACT Alliance) sottolineano il ruolo determinante delle Chiese e organizzazioni di fede nel processo: il risultato non sarebbe stato raggiunto senza il movimento per il clima globale, che comprende molte Chiese e organizzazioni religiose.
Articoli di novembre e dicembre 2015 sulla COP 21 in News dal CEC - WCC
COP21. 154 leader religiosi di tutto il mondo lanciano un appello per la giustizia climatica (2 novembre 2015)
GIUSTIZIA CLIMATICA. Il People’s Pilgrimage raggiunge Ginevra (7 novembre 2015)
COP21: un momento di verità sul clima (2 dicembre 2015)
Digiuno per il clima (3 dicembre 2015)
La COP21 è l'occasione per «iniziare una trasformazione senza precedenti» (11 dicembre 2015)
Olav Fykse Tveit: Momenti di verità e di speranza (17 dicembre 2015)
Cop21: una speranza che ha bisogno di azioni concrete (18 dicembre 2015)
FCEI e Sant’Egidio – Mediterranean Hope
Il 16 dicembre viene presentato pubblicamente e prende avvio il progetto pilota sui corridoi umanitari «Mediterranean Hope», portato avanti dalla FCEI in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. Consiste nell’apertura di corridoi umanitari dal Libano, dal Marocco e dall’Etiopia, con l’accoglienza di un migliaio di profughi che grazie al rilascio di visti per motivi umanitari potranno entrare in sicurezza sul territorio italiano. Il progetto, che ha una forte dimensione ecumenica, è in larga parte finanziato dall’8 per mille valdese. I media italiani ed europei recepiscono il dispositivo come una novità, che può costituire un modello per altri paesi dell’area Schengen.
Famiglie siriane arrivano in Italia
Presbiteriani e anglicani – Dichiarazione di Colombano
Viene firmata il 24 dicembre tra la Chiesa (presbiteriana) di Scozia e la Chiesa (anglicana) d’Inghilterra la Dichiarazione di Colombano, nella quale le due realtà si riconoscono reciprocamente e definiscono i passi per crescere ulteriormente nella comunione e nella missione. Il documento, definito da molti osservatori di portata storica, segna un ulteriore passo in avanti nel dialogo ecumenico nel Regno Unito e oltre. Invita a ricevere nelle proprie comunità i membri dell’altra Chiesa, e impegna a raggiungere la piena intercambiabilità dei ministeri, oggi già possibile su base ristretta, e ad approfondire il dialogo sull’episcopato, presente tra gli anglicani e assente tra i presbiteriani. Il documento ricalca in larga misura le affermazioni teologiche già presenti in altri testi ecumenici presi a modello, in particolare la Dichiarazione comune di Reuilly sottoscritta nel 2001 dalle Chiese anglicane di Gran Bretagna e Irlanda e dai luterani e riformati francesi (oggi insieme nella Chiesa protestante unita di Francia). Le due Chiese hanno una dimensione nazionale costituzionalmente riconosciuta, ma sono oggi consapevoli di dover guardare oltre le loro nazioni, l’Inghilterra e la Scozia, e instaurare delle relazioni che permettano loro una visione dell’intero Regno Unito.
Valencia – Incontro internazionale di Taizé. Si tiene a Valencia, in Spagna, dal 28 dicembre al 1° gennaio l’«Incontro europeo dei giovani» promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé, che riunisce diverse decine di migliaia di giovani in una nuova tappa del «pellegrinaggio di fiducia sulla terra», iniziato da frère Roger alla fine degli anni Settanta. Il papa, il primate ortodosso Bartolomeo I, quello anglicano Justin Welby e il segretario del CEC Tveit inviano messaggi ai giovani. Dei 30.000 partecipanti il gruppo più numeroso proviene dalla Polonia con 3.000 giovani. Seguono Ucraina (2.000), Germania (1.500), Francia (1.500) e Italia (1.000). Dall’incontro vengono 5 proposte per vivere «il coraggio della misericordia»: «affidarci a Dio che è misericordia»; «perdonare sempre e ancora»; avvicinarsi «da soli o insieme ad altri, a una situazione di difficoltà»; «espandere la misericordia alle sue dimensioni sociali», in particolare a coloro, «donne, uomini e bambini, che sono costretti ad abbandonare la loro terra»; «misericordia per tutta la creazione» perché «la terra è la nostra casa comune e oggi essa soffre».
Daniela Sala