Germania – Cattolici ed evangelici sull’etica
Il terzo Gruppo di lavoro bilaterale tra la Chiesa evangelica luterana unita di Germania (VELKD, un organismo fondato nel 1948 da 8 Chiese regionali luterane tedesche) e la Conferenza episcopale tedesca (DBK) rende noto ai primi di marzo un nuovo rapporto su Dio e la dignità umana, tema su cui lavorava dal 2009. L’obiettivo del lavoro comune era quello di aiutare i fedeli delle rispettive Chiese a comprendere meglio i possibili conflitti intorno ai temi etici, e a gestirli efficacemente. Il rapporto dimostra che «c’è un consenso fondamentale sull’antropologia e una comunanza di principi etici. Anche qui vale il principio che ci unisce più di quanto ci divide», afferma il co-presidente mons. Feige, vescovo cattolico di Magdeburg, e che quindi le Chiese cattolica e luterana possono plausibilmente assumere una posizione comune in favore della dignità umana riguardo a questioni etiche come la ricerca sulle cellule staminali, la povertà e l’educazione dei bambini, l’assistenza al suicidio. Dall’inizio dei dialoghi, i precedenti gruppi di lavoro hanno pubblicato i rapporti Comunione nella Parola e nel sacramento (1984) e Communio sanctorum: la Chiesa come comunione dei santi (2000).
Germania – 500 anni della Riforma
500 anni dopo la leggendaria affissione delle tesi di Martin Lutero (1517), nella celebrazione comune di penitenza e riconciliazione svoltasi a Hildesheim l’11 marzo le Chiese protestante e cattolica tedesca prendono le distanze da secoli di ostilità, celebrando insieme per la prima volta il centenario della Riforma protestante. La liturgia avviene all’interno del processo «Guarire le memorie, testimoniare Gesù Cristo», che la Chiesa evangelica in Germania e la Conferenza episcopale tedesca hanno guidato e che ha espresso anche una Dichiarazione comune, pubblicata in italiano su Regno-doc. 5,2017,171ss.
Vespri anglicani in San Pietro
Il 13 marzo per la prima volta dallo scisma anglicano del XVII secolo si celebrano nella basilica vaticana di San Pietro i vespri secondo il Book of common prayer della Chiesa d’Inghilterra. «Un momento storico» lo definiscono l’arcivescovo Arthur Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e l’arcivescovo David Moxon, direttore uscente del Centro anglicano di Roma. La scelta della data, legata all’antica memoria liturgica di san Gregorio (12 marzo), diventa rilevante anche per la coincidenza con il quarto anniversario dell’elezione di papa Francesco. Negli ultimi mesi il dialogo anglicano-cattolico ha visto altri due eventi mai compiuti prima, come la visita del papa alla comunità anglicana di All saints a Roma (cf. Regno-att. 6,2017,173) e in ottobre 2016 la celebrazione a San Gregorio al Celio.
CEC – Verso il 70° della fondazione
Dal 6 al 9 marzo ha luogo la riunione organizzativa dei vertici del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) per organizzare la sessione del Comitato centrale, che si terrà in giugno, e che avrà in agenda la preparazione della 21a Assemblea generale, nel 2021, e il 70° della fondazione, nel 2018 (il Consiglio ecumenico delle Chiese nacque ad Amsterdam nel 1948). In quell’occasione il segretario generale, Olav Fykse Tveit, condivide una riflessione sul futuro dell’organismo, una «comunione fraterna di Chiese» che ha avuto un ruolo da protagonista nei suoi 70 anni di vita nel promuovere la causa dell’unità delle Chiese cristiane (e del quale la Chiesa cattolica non è membro, se non nella commissione teologica Fede e costituzione), ma che oggi è più che altro orientata sull’azione comune delle Chiese per la giustizia e la pace, ed è diventata periferica rispetto allo svolgersi delle relazioni ecumeniche, che progrediscono per lo più a livello bilaterale.
Doha – Dialogo con l’islam
Per evitare i conflitti e le guerre «il dialogo è una necessità reale, non una scelta: non ci può essere la pace nel mondo senza dialogo, soprattutto tra i credenti, che sono di gran lunga la maggioranza dell’umanità di oggi». Lo dichiara il vescovo Miguel Angel Ayuso Guixot, rappresentante della Santa Sede alla quinta conferenza internazionale del Research center for islamic legislation and ethics (Cile), che si tiene il 18 e il 19 marzo a Doha.
Chiese protestanti in Europa – 60° dei Trattati di Roma
Riunito simbolicamente a Wittenberg, in Germania, dal 17 al 19 marzo, il Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE) rende pubblico un documento di valutazione dell’esperienza europea dalla firma dei Trattati di Roma a oggi, con l’intento di rilanciarne i valori fondativi. «Per quanto riguarda la realizzazione di un’Europa politica – afferma –, siamo fermamente convinti che un ritorno alle nazioni, comunque esse siano definite, non porti a nessun futuro per la pacifica e benefica coesistenza in Europa e oltre Europa. Le sfide che abbiamo di fronte – la salvaguardia dell’ambiente, la tessitura di buone relazioni con altri continenti vicini ed il loro sviluppo, la gestione della globalizzazione, e molte altre – richiedono soluzioni europee». L’agenzia evangelica NEV ne ha curato la traduzione italiana.
500° della Riforma – Convegno in Vaticano
È il Pontificio comitato di scienze storiche l’istituzione vaticana che organizza, dal 29 al 31 marzo, un convegno internazionale dal titolo «Lutero 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma luterana nel suo contesto storico ed ecclesiale». «Lo scopo della Riforma di Lutero consisteva nel riportare a Cristo i cristiani e la Chiesa – afferma il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm –. Questo è ancora il nostro proposito di luterani, nella consapevolezza che oggi si può riscoprire Cristo solo in spirito ecumenico, insieme ai fratelli e alle sorelle cattoliche e ortodosse». E Francesco, ricevendo i partecipanti il 31 marzo, dichiara che oggi, dopo 50 anni di dialogo ecumenico tra le due parti, è finalmente «possibile compiere una purificazione della memoria, che non consiste nel realizzare un’inattuabile correzione di quanto è accaduto cinquecento anni fa, bensì nel “raccontare questa storia in modo diverso”, senza più tracce di quel rancore per le ferite subite che deforma la visione che abbiamo gli uni degli altri». Da qui l’invito conclusivo a cattolici e protestanti a liberarsi «da pregiudizi verso la fede che gli altri professano con un accento e un linguaggio diverso», a scambiarsi vicendevolmente il perdono e a invocare insieme il dono della riconciliazione e dell’unità.
Daniela Sala