Costantinopoli – Riunione dei primati ortodossi
Si svolge al Fanar (Istanbul), sede del patriarca ecumenico Bartolomeo I, dal 6 al 9 marzo la riunione dei primati delle Chiese ortodosse per preparare il «santo e grande Concilio panortodosso», la cui faticosa elaborazione è iniziata più di 50 anni fa, nel 1961, e si è in seguito più volte arenata soprattutto per i contrasti tra il Patriarcato Ecumenico e quello di Mosca (5.000 fedeli il primo, 100 milioni il secondo). Vengono fissati alcuni punti fondamentali: il Concilio si terrà nel 2016 a Costantinopoli, sede del Patriarcato Ecumenico; le decisioni saranno prese con il metodo del consenso, come vuole Mosca; ogni Chiesa avrà un voto, ma saranno invitate solo le Chiese autocefale (cioè indipendenti) riconosciute ufficialmente, e ciascuna solo con 24 vescovi; saranno esclusi i temi dei dittici (cioè l’ordine con cui nella preghiera liturgica vengono ricordati i capi delle diverse Chiese ortodosse) e dell’autocefalia (cioè come dev’essere riconosciuta l’indipendenza di una Chiesa dalla sua Chiesa madre), perché su questi due argomenti non è stato raggiunto un accordo nel corso delle numerose riunioni preconciliari.
Il CEC in visita dal papa
Il 7 marzo Francesco riceve in udienza una delegazione del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), guidata dal segretario generale Olav Fykse Tveit. Il papa sottolinea che l’incontro «segna un ulteriore, importante, capitolo delle lunghe e proficue relazioni tra la Chiesa cattolica e il CEC», esprime riconoscenza per il servizio reso «alla causa dell’unità tra i credenti in Cristo» e ricorda che «le nostre divisioni rappresentano un pesante ostacolo alla testimonianza del Vangelo nel mondo», e «non vanno accettate con rassegnazione, come fossero semplicemente una componente inevitabile dell’esperienza storica della Chiesa». «La via verso la comunione piena e visibile è un cammino che risulta ancora oggi arduo e in salita. Lo Spirito però ci invita a non aver timore, ad andare avanti con fiducia, a non accontentarci dei progressi che pure abbiamo potuto sperimentare in questi decenni». Il segretario del CEC sottolinea a sua volta il significato dell’unità dei cristiani ed esprime apprezzamento per gli appelli di Francesco a favore della giustizia sociale e dei poveri.
Contro la tratta – Santa Sede, Chiesa anglicana e Al-Azhar
Il cancelliere della Pontificia accademia delle scienze sociali, Marcelo Sánchez Sorondo, insieme a rappresentanti della Chiesa anglicana, dell’Università islamica sunnita di Al-Azhar e dell’organizzazione non governativa Walk Free Foudation, il 17 marzo presenta il Global Freedom Network (www.gfn2020.org), una rete per combattere lo schiavismo, la prostituzione forzata e la tratta di persone. Una mappa mondiale della schiavitù contemporanea è stata elaborata nel 2013 dalla Walk Free Foundation, il cui promotore è il multimilionario australiano Andrew Forrest, e si trova su www.globalslaveryindex.org.
Nel 2014 l’obiettivo è di conseguire l’appoggio pubblico di 30 capi di stato, e successivamente di 50 grandi multinazionali, 162 governi e del G20 per aiutare 30 milioni di vittime. Con questa iniziativa Al-Azhar, la principale istituzione culturale dell’islam sunnita, con sede al Cairo, riprende una collaborazione ufficiale con la Santa Sede, dopo aver interrotto il dialogo nel 2011 interpretando come indebita interferenza occidentale le dichiarazioni di Benedetto XVI sulla necessità di proteggere i cristiani in Egitto e in Medio Oriente. Un segnale di disponibilità a riaprire il dialogo era venuto da Al-Azhar lo scorso giugno (cf. Regno-att. 14,2013,461), mentre Francesco in settembre aveva inviato all’imam di Al-Azhar Ahmed al-Tayyeb una lettera personale (cf. Regno-att. 18,2013,611).
Fede e costituzione
Dal 18 al 22 marzo si tiene presso il monastero di Bose, in Piemonte, la riunione annuale di Fede e costituzione, la commissione teologica del Consiglio ecumenico delle Chiese alla quale partecipa anche la Chiesa cattolica, e che nel 2013 ha pubblicato un importante testo di convergenza sull’ecclesiologia, dal titolo La Chiesa: verso una visione comune (cf. Regno-doc. 19,2013,577). È l’ultimo incontro del comitato permanente eletto dopo l’Assemblea generale del CEC di Porto Alegre nel 2006, e fa un bilancio del lavoro compiuto in questi sette anni e dei risultati dell’Assemblea generale di Busan del 2013 (cf. Regno-att. 22,2013,698; Regno-doc. 5,2014,179). Quindi elabora delle raccomandazioni per la nuova commissione, consigliando di proseguire la riflessione nell’area dell’ecclesiologia e del discernimento morale e sottolineando in particolare l’esigenza di approfondire il tema delle fonti dell’autorità nella Chiesa.
Siria – Morte del patriarca assiro Zakka II
l patriarca d’Antiochia e di tutto l’Oriente Moran Mar Ignatius Zakka I Iwas, leader della Chiesa siro ortodossa universale, si spegne a Kiel, in Germania, il 21 marzo, all’età di 81 anni. Personaggio di spicco nel movimento ecumenico, era stato osservatore al concilio Vaticano II, aveva dato un contributo importante al dialogo ecumenico in relazione ai temi cristologici – firmando nel 1984 insieme a Giovanni Paolo II una Dichiarazione comune per riaffermare la comune fede cristologica (cf. Regno-doc. 15,1984,458) – ed era stato presidente del CEC dal 1998 al 2006. All’inizio della guerra civile in Siria, nel 2011, aveva inviato una lettera aperta al presidente Assad con un accorato appello a garantire più libertà e democrazia al popolo siriano. Come suo successore il 31 marzo viene eletto Mar Ignatius Aphrem II (Cyril Aphrem Karim), 48 anni, cittadino siriano, anch’egli attivo nel movimento ecumenico nel recente passato come membro del Comitato centrale e del Comitato esecutivo del CEC, e attualmente arcivescovo e vicario patriarcale della diocesi statunitense. La Chiesa siro ortodossa è una delle più antiche comunità cristiane orientali, con oltre quattro milioni di fedeli tra Siria, Libano e Iraq. Conta anche numerose comunità di emigrati in Germania, Svezia e Stati Uniti.
Concilio di Costanza – 600 anni
Il Concilio di Costanza (1414-1418), che ha posto fine allo scisma d’Occidente ma ha portato alla condanna per eresia di John Wyclif e Jan Hus, è stato un evento mondiale per la sua epoca, e va celebrato ecumenicamente. Lo affermano il 26 marzo le Chiese riformata e cattolica di Costanza, insieme al Land tedesco del Baden-Württemberg e all’amministrazione cittadina, che avviano da quest’anno una serie di celebrazioni per la ricorrenza. Il 2014 sarà dedicato alla figura del re Sigismondo, che si adoperò per il superamento dello scisma, mentre il 2015 avrà al centro il tema della giustizia e la figura del riformatore Jan Hus, che le Chiese ceche hanno già deciso di commemorare ecumenicamente (cf. Regno-doc. 2,2014,55).
Svizzera – Battesimo comune
Il 27 marzo la Commissione di lavoro delle Chiese cristiane in Svizzera annuncia l’allargamento del mutuo riconoscimento del battesimo agli anglicani e ai luterani. In Svizzera le Chiese protestanti e cattoliche riconoscono reciprocamente la validità del sacramento dal 1973. Il documento che estende l’accordo è firmato dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (Chiesa cattolica), dalla Federazione delle Chiese protestanti di Svizzera (Chiese evangeliche riformate e metodiste), dalla Chiesa cattolica cristiana di Svizzera (vecchiocattolica), dalla Chiesa anglicana in Svizzera e dalla Federazione delle Chiese evangeliche luterane in Svizzera.