USA – Primo vescovo luterano gay
La Chiesa evangelica luterana negli USA (ELCA) il 2 giugno nomina per la prima volta un vescovo impegnato in una relazione omosessuale. Guy Erwin, che è anche il primo vescovo evangelico nativo (appartiene alla tribù degli osage, un ramo dei sioux), presiederà per 6 anni il Sinodo della California del Sud-ovest. Fino al 2009 le persone impegnate in relazioni omosessuali erano escluse dai ministeri nella Chiesa luterana USA (cf. Regno-att. 16,2009,564), e come avvenuto nella Chiesa episcopaliana (gli anglicani degli Stati Uniti), la decisione di ammettere omosessuali pubblicamente conviventi al sacerdozio e all’episcopato ha provocato una scissione (cf. Regno-att. 16,2010,556). Attualmente la materia è di fatto uno dei principali ostacoli al dialogo ecumenico con le Chiese cattolica e ortodossa, oltre che il maggior elemento di discordia intra-confessionale.
Islam – Al Azhar cerca il dialogo
L’Università egiziana di Al-Azhar, il più importante centro accademico sunnita, il 7 giugno dichiara al quotidiano Il Messaggero per bocca dell’ambasciatore Mahmud Abdel Gawad di essere disponibile a riprendere il dialogo con il Vaticano interrotto nel 2011 (Regno-att. 22,2011,741), perché «i problemi che abbiamo avuto non erano col Vaticano ma con l’ex papa, ora le porte di Al-Azhar sono aperte».
Card. Koch sul dialogo cattolici-ortodossi
Il card. Kurt Koch, che dal 2010 guida il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il 10 giugno, nel corso della sua visita in Ucraina, tiene una conferenza presso l’Università cattolica di Lviv su «Prospettive sul dialogo ecumenico tra le Chiese cattoliche e ortodosse», e delineando i futuri passi ecumenici da compiere afferma che la Chiesa cattolica dovrà «rafforzare l’argomento dell’importanza del primato del papa per la vita e l’azione della Chiesa», mentre la Chiesa ortodossa dovrà «coraggiosamente esaminare il suo principale problema ecclesiologico, cioè l’autocefalia delle Chiese nazionali e la loro inclinazione verso il nazionalismo».
ACNUR e organizzazioni religiose – Rifugiati
Il 12 giugno viene presentata a Ginevra presso la sede delle Nazioni Unite la dichiarazione Accogliere lo straniero: affermazioni per i leader religiosi. Si tratta di un «codice di condotta» per i leader religiosi, elaborato congiuntamente dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e da numerose organizzazioni religiose impegnate nel servizio ai migranti, come Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Federazione luterana mondiale (FLM), Alleanza evangelicale mondiale, Jesuit Refugee Service, l’ufficio dell’arcivescovo di Canterbury. Racchiude principi e valori dell’accoglienza radicati nelle religioni (in diverse lingue su www.unhcr.org).
FLM – Riunione annuale del Consiglio
Nell’annuale incontro del Consiglio, che nel 2013 si tiene a Ginevra dal 13 al 18 giugno, l’organo di governo della Federazione luterana mondiale (FLM) discute il documento Affermare il dono della comunione in un mondo frammentato, che affronta le implicazioni della recente rottura delle relazioni fra tre delle 143 Chiese membro della Federazione, a motivo della politica intrapresa dall’ELCA (vedi sopra) e dalla Chiesa di Svezia sull’ammissione di persone omosessuali ai ministeri. Il documento è disponibile in inglese sul sito www.lutheranworld.org.
Il neo-arcivescovo di Canterbury dal papa
Il 14 giugno Justin Welby, il nuovo arcivescovo di Canterbury e leader della Comunione anglicana, insediatosi il 21 marzo, fa visita a papa Francesco. Cf. Regno-att. 12,2013,361 e Regno-doc. 13,2013,445.
Dialogo cattolico-luterano – Giubileo della Riforma
Il 17 giugno, nel corso della riunione del Consiglio della Federazione luterana mondiale (FLM), rappresentanti della Chiesa cattolica e della FLM presentano il documento Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterana-cattolica della Riforma nel 2017. Cf. Regno-att. 12,2013,358 e il testo completo pubblicato come supplemento a Regno-doc. 11,2013 (unica edizione italiana).
Israele-Vaticano, accordi vicini
In un’intervista alla rivista Terrasanta.net, il 19 giugno, il nunzio apostolico Giuseppe Lazzarotto, rappresentante pontificio in Israele e presso l’Autorità palestinese dal novembre 2012, afferma che il lungo negoziato tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede riguardante l’accordo su aspetti fiscali, economici e su alcune proprietà contese «non è lontano dalla conclusione». «Restano da chiarire due punti: in primo luogo devono essere definiti certi aspetti concreti che riguardano alcuni luoghi e istituzioni della Chiesa cattolica in Terra santa; in secondo luogo c’è la questione di principio sull’applicazione degli Accordi, la cosiddetta “validità territoriale”».
Germania – Chiesa evangelica e famiglia
In un documento intitolato Tra autonomia e bisogno. Rafforzare la famiglia come comunità responsabile (in tedesco su www.ekd.de), pubblicato il 19 giugno, la Chiesa evangelica tedesca afferma che è necessario ampliare il concetto di famiglia ed estenderlo ad altre forme di convivenza non necessariamente formalizzate dal matrimonio. Come avviene nel contesto legislativo tedesco, «il riconoscimento giuridico della molteplicità delle forme familiari e di vita andrebbe colto anche nella Chiesa e incluso nell’azione ecclesiale». I vescovi cattolici esprimono critiche e preoccupazione per tale presa di posizione.
Francesco – Rappresentanti dell’ebraismo
«Per le nostre radici comuni, un cristiano non può essere antisemita!», dice il 24 giugno papa Francesco nel corso dell’udienza in Vaticano ai membri del Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose. Nel suo discorso, che si richiama più volte alla dichiarazione conciliare Nostra aetate, ricorda i 40 anni di «dialogo regolare » tra ebrei e cristiani, che hanno contribuito a rafforzare «la reciproca comprensione e i legami di amicizia». L’incipit del discorso è: «Cari fratelli maggiori, shalom!», mentre al termine dell’udienza chiede e assicura il «dono della preghiera».
Francesco sulla comunione nella Chiesa
Il 29 giugno, solennità dei Santi apostoli Pietro e Paolo, il papa impone il sacro pallio a 34 nuovi arcivescovi metropoliti. Come di consueto in occasione della solennità è presente alla messa una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas). Durante l’omelia Francesco dice: «La comunione della Chiesa non significa uniformità (…) Nella Chiesa la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio. E questo deve spingere a superare sempre ogni conflitto che ferisce il corpo della Chiesa. Uniti nelle differenze: non c’è un’altra strada cattolica per unirci. Questo è lo spirito cattolico, lo spirito cristiano: unirsi nelle differenze. Questa è la strada di Gesù!».