Bartolomeo I sulla nuova Costituzione turca
Il 20 febbraio il patriarca ecumenico Bartolomeo I, nel corso di un’audizione, consegna alla Commissione parlamentare incaricata della revisione della Costituzione turca un documento di 18 pagine in cui il Patriarcato Ecumenico chiede «piena libertà» per le minoranze non musulmane in Turchia. «Per la prima volta nella storia della Repubblica – dice il patriarca ai giornalisti uscendo dall’audizione – le minoranze in Turchia hanno ricevuto invito formale a esprimere le loro proposte sulla bozza della nuova Costituzione. Purtroppo sono state compiute ingiustizie ai danni delle minoranze in Turchia, ma ora sono state riconosciute; è una nuova Turchia che sta nascendo. Lasciamo questo incontro con speranza e siamo estremamente grati». Il comunicato ufficiale diffuso dal Patriarcato afferma che durante l’audizione il patriarca ha potuto parlare dei «problemi» delle minoranze religiose in Turchia chiedendo quindi il rispetto «dei diritti umani, e soprattutto la libertà di religione, di coscienza e d’istruzione».
La Commissione dell’Assemblea nazionale turca ha in programma di ascoltare le opinioni dei leader delle comunità religiose riconosciute in Turchia (oltre alla greca, quella armena, siriaca ed ebraica). Come hanno notato fonti dell’agenzia Fides in Turchia, il passo è visto con favore dalle minoranze religiose, che vedono aumentare lo spazio e la considerazione loro riservata dallo stato. In particolare si auspica che, nel processo di revisione e riforma della nuova Carta, venga concesso il riconoscimento giuridico e la rappresentanza legale alla Chiesa cattolica latina. Fra gli ulteriori passi di apertura verso le minoranze è in preparazione una proposta di legge per consentire alle scuole delle minoranze religiose di accettare i bambini della loro comunità che non sono cittadini turchi.
Il card. Koch su Chiesa, eucaristia e ministero
Nel corso di un Forum ecumenico internazionale organizzato a Treviri (Germania) dal 30 gennaio al 3 febbraio, il presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani card. Kurt Koch ribadisce che la divisione tra le Chiese è uno scandalo, propone di avviare lo studio di una dichiarazione congiunta su Chiesa, eucaristia e ministero, analoga a quella sulla giustificazione del 1999. Sull’agenzia NEV il 22 febbraio Günther Wenz, direttore dell’Istituto di teologia fondamentale ed ecumenica della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, spiega: «La proposta va nella direzione di un testo intermedio che fotografi l’attuale stato del dialogo tra cattolici e luterani su questi tre temi collegati. Non quindi la stesura in tempi brevi di una dichiarazione congiunta come quella che nel 1999 fu firmata sulla giustificazione per fede che definiva un consenso differenziato su quella dottrina, ma un documento che fotografi lo “stato dell’arte” e dia delle indicazioni su come proseguire nel dialogo. Si tratta certamente di un passo in avanti e quindi giudico positivamente l’apertura del card. Koch. In passato simili proposte erano state rigettate da parte cattolico-romana che insisteva, per quel che riguarda l’eucaristia, sull’ostacolo, imprescindibile e ancora oggi insuperato, della diversa comprensione del ministero. Si tratta, quindi, di un nuovo e ulteriore passo in un percorso il cui approdo finale, tuttavia, non è ancora in vista».
CEC – Ecumenismo conciliare
Si tiene a Beirut dal 5 all’11 febbraio una consultazione sull’«ecumenismo conciliare» convocata dal Consiglio ecumenico delle Chiese, che sta portando avanti un’intensa riflessione sulle trasformazioni dell’ecumenismo nel XXI secolo (cf. Regno-att. 4,2012,124). L’iniziativa parte dalla costatazione che nel mondo i consigli cristiani nazionali e regionali sono in costante aumento e che l’ecumenismo contemporaneo trova in essi un importante strumento di unità delle Chiese. Aram I, catholicos della Chiesa apostolica armena, identifica tre tendenze in atto nel cristianesimo:
lo spostamento da un ecumenismo istituzionale a un ecumenismo di base, da un ecumenismo multiconfessionale a uno confessionale, e il passaggio da un ecumenismo globale a uno regionale e locale. Olav Fykse Tveit, segretario generale del CEC, analizza i temi della molteplicità dei soggetti ecumenici, delle Chiese che ancora non s’identificano con il movimento ecumenico e della sostenibilità finanziaria dei consigli regionali o nazionali.
Chiesa d’Inghilterra – Donne vescovo
Il Sinodo della Chiesa d’Inghilterra, riunito a Londra dal 6 al 9 febbraio, esamina l’ultima bozza della legislazione sulle donne vescovo, avviata nel 2010 e contrastata da una parte dei fedeli, del clero e dei vescovi, sia all’interno della Chiesa anglicana inglese sia nel più ampio gruppo delle 38 province anglicane. L’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e quello di York John Sentamu presentano una mozione per garantire almeno per alcuni settori la supervisione di un vescovo uomo alle parrocchie contrarie all’ordinazione delle donne vescovo. Una proposta simile era già stata respinta durante il Sinodo del luglio 2010, ma la nuova composizione del Sinodo aveva suggerito ai due arcivescovi di ritentare. La mozione viene tuttavia nuovamente bocciata. L’esame e la votazione finale avverranno durante il Sinodo del prossimo luglio.
Ecologia – Dichiarazione delle Ceneri
Viene pubblicata il 22 febbraio dall’organizzazione ecologista interconfessionale Operation Noah la Dichiarazione del mercoledì delle Ceneri, una richiesta di perdono per i danni all’ambiente sottoscritta da numerosi leader di Chiese tra i quali R. Williams, arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, e D. Tutu, arcivescovo anglicano emerito di Città del Capo, premio Nobel per la pace. Nel testo si afferma che «continuare a inquinare l’atmosfera, quando ormai conosciamo i pericoli, è un atto contrario a quanto noi sappiamo sul modo in cui Dio agisce e verso la sua volontà. Stiamo sbagliando non solo per il nostro modo di amare la terra ma anche per la cura dei nostri vicini e verso noi stessi, creati a immagine di Dio. Dio si addolora per la distruzione della sua creazione e così dovremmo fare anche noi. Il pentimento significa trovare modi creativi, costruttivi e immediati per affrontare il pericolo».
Battisti – 8 per mille
Il 23 febbraio la Camera approva definitivamente il disegno di legge per la modifica dell’Intesa con l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia. Dal 2013 l’UCEBI sarà tra le confessioni e religioni finanziate dallo stato, sia pure solo per finalità sociali e assistenziali, e avrà accesso alla ripartizione della quota dell’8 per mille derivante sia dalle scelte espresse sia da quelle non espresse, come richiesto dall’Assemblea generale battista del 2008. Sinora la Chiesa battista si era sempre espressa contro il meccanismo dell’otto per mille in nome del principio di laicità. Il Comitato esecutivo dell’UCEBI presenterà all’approvazione della prossima Assemblea generale una proposta di regolamento per la gestione dell’otto per mille.