Fede e costituzione – 1700° anniversario di Nicea
La commissione teologica del CEC prevede di tenere la sua 6a assemblea nel 2025 per commemorare il 1700° anniversario del I concilio ecumenico a Nicea nel 325. Fede e costituzione, che include 5 rappresentanti della Chiesa cattolica, ha concordato nel suo recente incontro di febbraio che il tema generale dovrebbe ruotare intorno alla questione dell’unità visibile, e ha affidato a una commissione ad hoc l’ulteriore sviluppo del progetto. Il 4 marzo, inoltre, annuncia l’approvazione del documento di studio Churches and moral discernment. Facilitating dialogue to build koinonia (Chiese e discernimento morale. Facilitare il dialogo per costruire koinonia), che raccoglie i frutti dell’ultima fase di lavoro sul discernimento, avviata nel 2015. In questi anni il gruppo sul discernimento morale ha condotto uno studio comparativo su 14 diverse tradizioni ecclesiali e analizzato 19 casi storici di discernimento ecclesiale su questioni morali. Nella sua analisi il documento di studio descrive alcuni modelli nelle complesse negoziazioni tra continuità e cambiamento nelle risposte ecclesiali alle sfide morali, e invita le Chiese a comprendere più profondamente il significato di «coscienza ecclesiale» nei processi di discernimento morale, indicandone il potenziale ecumenico. L’analisi delle tradizioni ecclesiali e dei casi storici è stata pubblicata in due volumi (reperibili in inglese su bit.ly/3skytKK), mentre un altro volume è in previsione con il documento di studio.
Comunione anglicana – Divergenze sull’omosessualità
L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, primate della Comunione anglicana, il 5 marzo definisce come «inaccettabile» il linguaggio usato dall’arcivescovo e primate anglicano nigeriano Henry Ndukuba in una lettera aperta del 26 febbraio per descrivere l’omosessualità («il virus mortale dell’omosessualità […] un lievito che dev’essere espunto e asportato urgentemente e radicalmente perché non si estenda a tutto l’impasto»). L’arcivescovo Welby ricorda che tali convinzioni sono incompatibili con gli insegnamenti anglicani, in particolare con quelli espressi nella risoluzione I.10 della Conferenza di Lambeth del 1998, che, pur riaffermando la visione tradizionale del matrimonio cristiano, ha anche condannato le parole e le azioni omofobe.
Svizzera – Burqa
In Svizzera in un referendum (7 marzo) il 51,2% (1.426.992 persone) si esprime a favore e il 48,8% (1.360.317 persone) contro l’iniziativa popolare «Sì al divieto del velo», prefigurando dunque l’introduzione di un divieto del velo integrale. Si tratterà in particolare dei veli islamici burqa e niqab, ma anche di passamontagna utilizzati da ultrà e manifestanti. Il presidente della Conferenza dei rabbini europei e rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, critica il risultato del referendum come un attacco al diritto umano della libertà religiosa, individuando una paura primordiale dello straniero e una tendenza allarmante per tutte le minoranze religiose.
Pasqua comune – 1700° anniversario di Nicea
Il capo della Delegazione permanente del Patriarcato di Costantinopoli presso il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), l’arcivescovo Job Getcha di Telmessos, il 9 marzo, nella newsletter della Delegazione permanente, si dichiara a favore della riforma del calendario ortodosso. Guardando al 1700° anniversario del I concilio ecumenico di Nicea, nel 2025, afferma che questa sarebbe «una buona opportunità per educare i cristiani sulla necessità di una riforma del calendario e di una data di Pasqua comune per rimanere veramente fedeli alle decisioni del primo concilio ecumenico». Il fatto che le date della Pasqua orientale e occidentale coincidano nel 2025 dovrebbe essere inteso come un incoraggiamento in questa direzione. Tra le Chiese ortodosse si segnala la reazione negativa del Patriarcato di Mosca, mentre il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, risponde che «non sarà facile concordare su una data comune per la Pasqua, ma vale la pena provare» (Kath.de, 9 marzo).
Venezia – Nuovo metropolita ortodosso
L’11 marzo viene intronizzato il nuovo metropolita della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed esarca dell’Europa meridionale Polycarpos Stavropoulos nella chiesa di San Giorgio dei greci a Venezia. Lo consacra il vescovo Arsenios, metropolita di Vienna, mentre sono presenti in rappresentanza del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani mons. Brian Farrell, segretario, e mons. Andrea Palmieri, sottosegretario. Mons. Farrell legge un messaggio di papa Francesco e una lettera del card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio.
Germania – III Kirchentag ecumenico
Il 16 marzo in un comunicato stampa l’organizzazione del III Kirchentag ecumenico, che si terrà a Francoforte dal 13 al 16 maggio, annuncia l’iniziativa «Vieni e vedi!», prevista per la sera del 15 maggio. In tale occasione in molte chiese di Francoforte e di altre città «cristiane e cristiani di tutte le confessioni avranno l’opportunità di entrare, conoscere diverse tradizioni e – in base alla loro coscienza – partecipare alla celebrazione della memoria viva di Gesù. Da Francoforte deve partire il segnale di continuare a cercare l’unione ecumenica, nella vita quotidiana e nelle visite reciproche delle congregazioni». Si tratta di un tema, quello dell’ospitalità eucaristica, su cui la Santa Sede si è più volte espressa negativamente.
CEC – COVID-19
A un anno dalla dichiarazione dello stato di pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, il Consiglio ecumenico delle Chiese indice dal 22 al 27 marzo una settimana di preghiera e riflessione «sia sul dolore sia sulla speranza espressi e sperimentati in tutto il mondo durante quello che è stato un anno di sofferenza senza precedenti, ma anche un anno in cui le Chiese hanno cooperato in modi sempre nuovi per adattarsi, rispondere e accompagnare le comunità attraverso crisi mentali, fisiche, economiche, spirituali e ambientali». Anche il patriarca ecumenico Bartolomeo, il 14 marzo, nella sua lettera pastorale quaresimale invita a una preghiera mondiale per il superamento della pandemia e la rapida risoluzione delle sue conseguenze sociali ed economiche.
Daniela Sala