Firenze – Concordia di Leuenberg
È Firenze a ospitare, dal 20 al 26 settembre, la VII Assemblea della comunione delle Chiese protestanti in Europa (CCPE), forse più nota come Concordia di Leuenberg, comunione costituita da un centinaio di Chiese luterane, riformate, unite e metodiste europee che si riconoscono reciprocamente quanto a ministeri e sacramenti pur rimanendo indipendenti le une dalle altre. L’Assemblea, che si riunisce ogni sei anni, ha come titolo «Liberi per il futuro», e durante i lavori esamina una serie di documenti dottrinali e teologici elaborati nei diversi gruppi di lavoro sulle tematiche della giustizia, della comprensione del ministero, della formazione pastorale, i quali poi vengono inviati alle singole Chiese membro per una valutazione.
Il 25 settembre viene eletto il nuovo presidente: è il vescovo luterano tedesco del Braunschweig Friedrich Weber, che succede al pastore riformato svizzero Thomas Wipf, mentre viene confermato segretario generale Michael Bünker, luterano austriaco. L’assemblea di Firenze assume due forti impegni ecumenici, con la firma di un Memorandum con le quattro Chiese anglicane della Gran Bretagna per un approfondimento delle questioni che ancora ostacolano il pieno riconoscimento reciproco, in primis il ministero episcopale, e con la composizione di una delegazione che dal prossimo febbraio condurrà una serie di consultazioni con il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in particolare sulla comprensione della Chiesa e sui modelli ecumenici di unità.
Il principale dei temi che la CCPE mette nell’agenda dei prossimi anni è la celebrazione del giubileo della Riforma, ossia il 500° anniversario dell’affissione delle 95 tesi di Martin Lutero, nel 2017. A questo proposito, intervenendo all’assemblea, mons. Matthias Türk, rappresentante del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, auspica che il giubileo della Riforma «possa essere festeggiato in una dimensione ecumenica e internazionale. Possiamo tentare di guarire i 500 anni di divisione che ci separano enfatizzando le preoccupazioni positive portate dalla Riforma». Il primo passo in questa direzione dovrebbe essere un «sincero riconoscimento delle colpe accumulate».
Muore il rev. Moon
Sun Myung Moon, predicatore coreano e autoproclamato messia, che aveva fondato nel 1954 un movimento religioso – la Chiesa dell’unificazione – noto soprattutto per i matrimoni di massa, e un impero economico tra Corea, Giappone e Stati Uniti, muore il 2 settembre nella nativa Corea del Sud a 92 anni. Nel 2001 aveva celebrato anche il matrimonio tra la coreana Maria Sung e il vescovo cattolico Emmanuel Milingo, il quale di conseguenza era stato scomunicato dalla Santa Sede. La sua dottrina è un misto di filosofie orientali, insegnamenti biblici e quella che egli ha chiamato una rivelazione privata di Dio. Con la sua morte si apre per i fedeli – che sono probabilmente qualche centinaio di migliaia e non i tre milioni che la setta di Moon s’intesta – il problema della successione, tra il permanere di un riferimento forte alla moglie Hak Ja Han, «vera madre», e i dissidi tra i figli, soprattutto Hyung (Sean) Jin e Hyun (Preston) Jin.
Dialogo teologico anglicano-ortodosso
Dal 3 al 10 settembre ha luogo presso l’Università di Exeter nel Regno Unito un incontro della Commissione internazionale per il dialogo teologico anglicano-ortodosso, che sta portando avanti uno studio approfondito sull’antropologia cristiana, in specie su che cosa significhi essere persona umana creata a immagine e somiglianza di Dio. Diverse relazioni all’interno di questo tema si concentrano sulle questioni legate a sessualità e matrimonio, in quanto le due confessioni attualmente si trovano su posizioni opposte riguardo alla visione sull’omosessualità. La Commissione discute la bozza di un documento teologico sul tema. Il prossimo incontro si terrà a Novi Sad, in Serbia, nel settembre 2013, ospite la Chiesa ortodossa serba guidata da Irinej.
Germania – Appello «Ecumenismo adesso»
Il 5 settembre a Berlino 23 personalità cattoliche e protestanti di spicco in ambito politico e sociale pubblicano un appello dal titolo Ecumenismo adesso. Un solo Dio, una sola fede, una sola Chiesa.
Bose – Spiritualità ortodossa
Dal 5 all’8 settembre il monastero di Bose ospita il XX Colloquio ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, dedicato al tema «L’uomo custode del creato». Negli ultimi trent’anni, e soprattutto sotto l’impulso dell’attuale patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, le Chiese ortodosse hanno sviluppato un’intensa riflessione sull’ecologia come problema spirituale.
A Bose inviano rappresentanti ufficiali tutte le Chiese ortodosse e altre Chiese cristiane, e inoltre partecipano teologi, patrologi e scienziati. Nelle conclusioni lette da p. Michel Van Parys a nome del comitato scientifico, si afferma: «Il servizio della preservazione e del risanamento dell’ambiente deve diventare una diaconia comune delle Chiese. Questa diaconia è un’opportunità che può associare le Chiese avvicinandole all’umanità sofferente e alla natura sfigurata dal nostro peccato». Cf., per molti materiali e testi, www.monasterodibose.it.
CEC – Pakistan
Dal 17 al 19 settembre il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) organizza nella propria sede di Ginevra un’audizione pubblica su «Abuso della legge sulla blasfemia e minoranze religiose in Pakistan». La mancanza di democrazia, la storia della partecipazione pakistana alla guerra contro l’URSS in Afghanistan e gli sviluppi seguiti all’11 settembre 2001 sono individuati come i principali fattori che stanno dietro alla violenza perpetrata nel nome dell’islam. L’iniziativa vuole incoraggiare una maggiore presa in carico del problema da parte della comunità internazionale.
Patriarcato di Mosca – Battesimi danesi
Il Patriarcato di Mosca non riconoscerà più i battesimi celebrati dalla Chiesa luterana danese, come conseguenza della decisione di quest’ultima di consentire alle coppie omosessuali di sposarsi in chiesa. L’agenzia Kath.de il 20 settembre riferisce l’affermazione di un rappresentante del Patriarcato di Mosca, apparsa sui media danesi, secondo la quale «un riconoscimento senza un nuovo battesimo è per noi impossibile, perché le relazioni omosessuali nella teologia ortodossa sono un peccato». La dichiarazione ha un suo peso, dal momento che il riconoscimento comune del battesimo tra tutte le confessioni cristiane è uno dei principali traguardi raggiunti sinora dal movimento ecumenico. Analoga decisione era stata presa nel 2006 dalla Chiesa ortodossa russa nei confronti dei battesimi amministrati nella Chiesa luterana svedese.