Dialogo cattolici-discepoli di Cristo
L’11 gennaio si tiene on-line una riunione per preparare la I sessione della sesta fase della Commissione internazionale per il dialogo tra la Chiesa cattolica e i Discepoli di Cristo, che avrà luogo nel giugno 2022 negli Stati Uniti. In questa sesta fase, che ha per tema «Il ministero dello Spirito Santo» (2Cor 3), la Commissione intende individuare i fondamenti teologici riguardanti la presenza attiva e la guida costante dello Spirito Santo nel ministero della Chiesa. Il dialogo internazionale è stato avviato nel 1977 con l’obiettivo di raggiungere l’unità piena e visibile.
CEI – Assemblea rabbinica
Il 17 gennaio, giorno in cui si celebra la XXXIII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cristiani ed ebrei, si tiene un incontro istituzionale tra la Conferenza episcopale italiana (CEI) e l’Assemblea rabbinica italiana (ARI). Nel corso dell’incontro viene definita una modalità operativa di coordinamento tra CEI e ARI e si stabilisce che le prossime ricorrenze del 17 gennaio saranno accompagnate da un messaggio dei vescovi italiani e da uno dell’ARI.
Italia – Intesa con la Chiesa d’Inghilterra
Nella Gazzetta ufficiale del 20 gennaio viene pubblicata la legge n. 240 del 29.12.2021, recante Norme per la regolazione dei rapporti tra lo stato e l’Associazione «Chiesa d’Inghilterra», in attuazione dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione. Con essa viene ratificata l’Intesa firmata il 30 luglio 2019 dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dalla presidente dell’Associazione «Chiesa d’Inghilterra», Vickie Lela Sims.
Santa Sede – COVID ed ecumenismo
Il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani il 20 gennaio pubblica un documento di lavoro sulle conseguenze dell’attuale pandemia COVID-19 per le relazioni ecumeniche. Intitolato L’ecumenismo al tempo della pandemia: dalla crisi all’opportunità (in inglese, francese e spagnolo; bit.ly/3Hf9yjX), il testo raccoglie i risultati di un sondaggio tra tutte le conferenze episcopali cattoliche e i Sinodi orientali, condotto nel 2021. Dopo aver analizzato le opportunità offerte dalla pandemia per le relazioni tra i cristiani, così come il suo impatto negativo, il documento identifica alcune delle sfide che il movimento ecumenico deve affrontare in un mondo post-pandemico.
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Dal 18 al 25 gennaio, come ogni anno, si celebra in tutte le Chiese cristiane dell’emisfero Nord la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (nell’emisfero Sud si celebra tra l’Ascensione e la Pentecoste). Il tema quest’anno è «In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo (Matteo 2,2)» ed è stato scelto dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, con sede a Beirut in Libano, che ha anche redatto i testi. Il 25 gennaio, nei vespri ecumenici nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, papa Francesco afferma: «Quante volte l’orgoglio è stato il vero ostacolo alla comunione! (…) Abbassarsi, lasciare, semplificare: chiediamo a Dio stasera questo coraggio, il coraggio dell’umiltà, unica via per arrivare ad adorare Dio nella stessa casa, attorno allo stesso altare».
Verso l’Assemblea del CEC – Memorandum ecumenico
In vista dell’Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), che si terrà in agosto a Karlsruhe, un’alleanza di diversi gruppi ecclesiali e firmatari individuali chiede passi concreti verso l’unità delle Chiese cristiane. In un Memorandum pubblicato a Berlino il 18 gennaio chiede all’Assemblea di dichiarare un «decennio di riconciliazione» dal 2023 al 2033. Dopo innumerevoli conversazioni interconfessionali negli ultimi decenni, afferma il documento, intitolato Verso una Casa comune delle Chiese cristiane. Appello per un decennio di riconciliazione dal 2023 al 2033, è il momento di dare concretezza ai risultati. Il memorandum contiene un calendario di passi concreti verso la riconciliazione, e assegna un ruolo centrale alla Chiesa cattolica romana. L’Assemblea è il più alto organo decisionale del CEC, e si svolge solitamente ogni otto anni. L’ultima è stata a Busan, Corea del Sud, nel 2013.
Sant’Ireneo doctor unitatis
In quanto «ponte spirituale e teologico tra cristiani orientali e occidentali» sant’Ireneo di Lione (circa 135-200) viene elevato al rango di «dottore della Chiesa con il titolo di “doctor unitatis”» da papa Francesco il 21 gennaio. È il 37° dottore della Chiesa, cioè un santo di particolare importanza per la dottrina della fede, e il 5° francese. Ireneo fu vescovo di Lione per decenni, era un discepolo di Policarpo di Smirne e probabilmente veniva lui stesso dall’Asia minore. Preoccupato per la diffusione degli insegnamenti degli gnostici, che negavano l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo, basandosi su una conoscenza approfondita delle loro opinioni scrisse l’Adversus haereses (Contro le eresie). Egli contrappone la Chiesa nella sua universalità e unità alle eresie, che erano caratterizzate da deviazione e frammentazione.
Dialogo cattolici-ortodossi orientali
Dal 26 al 28 gennaio si tiene una riunione on-line della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse orientali, ovvero le antiche Chiese d’Oriente separatesi dal resto della cristianità con il concilio di Calcedonia (451) e perciò dette anche non calcedonesi. Sono le Chiese siriaca, siriaca malankarese, armena, copta, etiope ed eritrea. L’incontro si è incentrato sullo studio di una bozza di documento sui sacramenti nella vita della Chiesa, a conclusione della terza fase del dialogo. Nella prossima riunione della Commissione a Roma il 20-22 giugno il documento sarà completato e sarà affrontato il tema «La vergine Maria nell’insegnamento e nella vita della Chiesa». I due documenti già approvati dalla Commissione sono Natura, costituzione e missione della Chiesa e L’esercizio della comunione nella vita della Chiesa primitiva e le sue ripercussioni sulla nostra ricerca di comunione oggi (2015).
Daniela Sala