Global Christian Forum
Il 3 settembre si tiene in modalità on-line la riunione del Comitato del Global Christian Forum, che stabilisce d’intensificare il suo lavoro futuro in due direzioni: raggiungere le nuove generazioni di leader e incoraggiare gli incontri regionali e nazionali dei leader cristiani. Il Global Christian Forum è un organismo che si pensa come luogo d’incontro per tutte le correnti nelle quali si presenta oggi la fede cristiana: anglicana, carismatica, evangelicale, cattolica romana, ortodossa, pentecostale, protestante «storica», delle «megachiese» e delle comunità ecumeniche. I suoi «pilastri» sono il Consiglio ecumenico delle Chiese, l’Alleanza evangelica mondiale, la Pentecostal World Fellowship e il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Morte di Amos Luzzatto
Il 9 settembre, a 92 anni, si spegne Amos Luzzatto: medico, scrittore, esegeta ed esponente di spicco dell’ebraismo italiano, dal 1998 al 2006 presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (UCEI).
Avventisti – Razzismo
Il Comitato amministrativo della Chiesa avventista mondiale, il 15 settembre, approva la dichiarazione Una sola umanità, contro razzismo, tribalismo ed etnocentrismo. Il documento arriva dopo i recenti eventi negli Stati Uniti e afferma: «Confermiamo la nostra fedeltà nei confronti dei principi biblici di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani, a fronte dei continui e persistenti tentativi di utilizzare il colore della pelle, il luogo di origine, la casta o la discendenza percepita come pretesto per opprimere e dominare. Questi tentativi rappresentano la negazione della nostra umanità condivisa e noi deploriamo ogni aggressione e pregiudizio di questo tipo, considerandoli un’offesa nei confronti di Dio».
Congregazione per la dottrina della fede – Ospitalità eucaristica
Il 18 settembre la Congregazione per la dottrina della fede (CDF) firma una lettera, indirizzata al presidente della Conferenza episcopale tedesca mons. Georg Bätzing, secondo cui la partecipazione comune di cattolici e protestanti all’eucaristia / Cena del Signore non è teologicamente giustificata. Le differenze nella comprensione dell’eucaristia e del ministero sarebbero «ancora così importanti» che attualmente escludono la partecipazione dei cristiani cattolici e protestanti alla celebrazione dell’altra denominazione. Non vi sarebbe nemmeno la base per una «decisione individuale di coscienza». Queste obiezioni sono la reazione al documento congiunto del Gruppo di lavoro ecumenico dei teologi protestanti e cattolici (ÖAK, di cui è co-presidente mons. Bätzing) Insieme alla tavola del Signore sulla partecipazione reciproca all’eucaristia (Regno-doc. 11,2020,358). Secondo quanto dichiarato nella lettera, che purtroppo non è stata resa pubblica, la CDF è intervenuta su sollecitazione della Congregazione per i vescovi. Poiché la lettera è arrivata appena prima che iniziasse l’Assemblea plenaria dell’episcopato tedesco, mons. Bätzing ha chiesto che l’argomento non venisse trattato, ma ha chiesto una risposta all’ÖAK, cui poi seguirà una discussione in una prossima plenaria.
Germania – Kirchentag
Gli organizzatori del III Kirchentag ecumenico, il grande meeting programmato per il 2021, annunciano il 22 settembre che il progetto va avanti, ma in una forma ridotta a causa della pandemia di COVID-19 e con rigorose misure igieniche. Avrà luogo dal 12 al 16 maggio a Francoforte e ospiterà un terzo dei partecipanti (30.000 anziché i 100.000 preventivati), insieme a un programma in streaming.
Chiese in Europa – Patto per le migrazioni
Il 22 settembre, in vista della presentazione da parte della Commissione europea del nuovo Patto per le migrazioni (una riforma del regolamento di Dublino volta a ridistribuire secondo meccanismi di solidarietà il peso dell’immigrazione), alcune organizzazioni religiose mondiali e regionali pubblicano una dichiarazione in difesa della situazione dei migranti e dei rifugiati in Europa e per ribadire la loro chiamata come cristiani ad «accogliere lo straniero». I firmatari chiedono all’UE di respingere la politica della paura e della deterrenza, e d’adottare una posizione e una pratica solidali, basate sui valori fondamentali su cui essa si fonda. La dichiarazione congiunta è co-firmata tra l’altro da ACT Alliance, Comunione anglicana, Commissione delle Chiese per i migranti in Europa, Conferenza delle Chiese europee, Federazione luterana mondiale, Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Comunione mondiale delle Chiese riformate, Consiglio ecumenico delle Chiese e Consiglio metodista mondiale.
Nagorno-Karabakh – Karekin dal papa
La Chiesa apostolica armena è molto preoccupata per l’escalation del conflitto tra Armenia e Azerbaigian sulla regione contesa del Nagorno-Karabakh. Il catholicos Karekin II deve abbreviare la programmata visita in Italia, ma non prima di aver incontrato il 27 settembre papa Francesco, che successivamente durante l’Angelus, riferendosi in generale all’area del Caucaso, prega per la pace e chiede «alle parti in conflitto di compiere gesti concreti di buona volontà e fratellanza che possano portare a risolvere problemi non con l’uso della forza e delle armi, ma per mezzo del dialogo e del negoziato». In un messaggio alla nazione armena inviato lo stesso giorno, Karekin afferma: «Artsakh (nome storico armeno della regione, ndr), parte della nostra patria, ci chiama di nuovo a difendere i diritti della nostra nazione, il nostro futuro e onore nazionale. Facciamo appello al nostro popolo e alle forze politiche affinché si uniscano per mettere da parte tutte le controversie in nome della difesa della patria». E «che Dio protegga Artsakh e i nostri coraggiosi soldati e i loro comandanti». L’agenzia AsiaNews il 28 settembre dà notizia di una fornitura di 4.000 miliziani islamisti da Afrin in aiuto all’Azerbaigian da parte della Turchia, e di dichiarazioni dei «combattenti» in cui si parla apertamente di «guerra santa dei musulmani contro i cristiani». L’Armenia ha un’alleanza difensiva con la Russia, mentre la Turchia è alleata con l’Azerbaigian.
Daniela Sala