CEC – Droni
Il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), riunito a Bossey (Svizzera) dal 7 al 12 febbraio, condanna l’uso degli aeromobili a pilotaggio remoto, noti come droni. «I droni pongono una seria minaccia all’umanità e al diritto alla vita» e «creano pericolosi precedenti nelle relazioni tra stati», denunciano i rappresentanti dell’organismo ecumenico. La dichiarazione chiede ai governi di opporsi a politiche e pratiche illegali, prendendo ad esempio negativo l’uso dei droni statunitensi in Pakistan. Su quest’ultimo punto, il Comitato esecutivo del CEC chiede al Governo degli USA di «assicurare giustizia alle vittime di attacchi illegali», di offrire adeguata compensazione alle famiglie dei civili uccisi e di provvedere al percorso di riabilitazione dei feriti.
Chiesa d’Inghilterra – Sinodo generale
Il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra, riunito a Londra dal 10 al 14 febbraio, decide di porre su una corsia preferenziale le procedure per l’introduzione dell’episcopato femminile. Con 358 voti favorevoli e 39 contrari vengono dimezzati da 6 a 3 mesi i tempi delle consultazioni diocesane sull’argomento. La decisione finale sull’introduzione delle donne vescovo nella Chiesa d’Inghilterra dunque potrà essere presa durante il Sinodo che si terrà a York dall’11 al 15 luglio. La decisione dovrà poi essere approvata dal Parlamento, per entrare definitivamente in vigore prima della fine dell’anno. Cf. Regno-att. 22,2013,704.
Regno Unito – Le Chiese contro il governo
Il 19 febbraio il quotidiano inglese The Mirror (www.mirror.co.uk) ospita una lettera firmata da 27 vescovi anglicani e 16 tra metodisti, esponenti della Chiesa riformata unita e quaccheri, che richiama l’attenzione del Governo conservatore guidato da David Cameron sui dati allarmanti del problema della fame nel paese. Le Chiese britanniche, compresa quella cattolica, non hanno risparmiato critiche al Governo negli ultimi anni per la riforma dello stato sociale, che sta aumentando a dismisura il disagio delle fasce più deboli della popolazione.
Messaggio di Francesco ai pentecostali
Il 20 febbraio papa Francesco invia un messaggio videoregistrato all’assemblea di un gruppo pentecostale radunato per la conferenza annuale della Kenneth Copeland Ministries. Cf. in questo numero a p. 152.
Ucraina – Chiese europee e CEC
Al degenerare del conflitto in Ucraina (cf. Regno-att. 2,2014,15), la Conferenza delle Chiese europee (KEK) si dice «seriamente preoccupata». «La KEK – afferma Guy Liagre, segretario generale dell’organismo ecumenico che riunisce 115 Chiese di tradizioni ortodossa, protestante, anglicana di tutti i paesi europei – sta esortando le sue Chiese membro a pregare affinché tutte le parti in Ucraina esercitino la massima moderazione dopo che più di 25 persone sono state uccise e molte altre ferite durante i violenti scontri a Kiev tra polizia antisommossa e manifestanti di questa settimana». Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), Olav Fykse Tweit, esprime la sua preoccupazione il 3 marzo: «La situazione pone molte vite innocenti in un grave rischio. E come un vento gelido della guerra fredda, rischia di minare ulterioremente la capacità della comunità internazionale di agire ora o nel futuro sulle molte questioni urgenti che richiedono una risposta collettiva e di principio».
Avventisti italiani – Nuove cariche
L’Assemblea amministrativa dell’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno (UICCA), che si tiene a Montesilvano, in Abruzzo, dal 23 al 26 febbraio, rinnova le cariche per il prossimo quinquennio. Il pastore Stefano Paris, 46 anni, è il nuovo presidente, mentre il nuovo segretario è il pastore Giuseppe Cupertino, 56 anni. La UICCA, che rappresenta circa 20.000 avventisti in Italia, è firmataria già dal 1986 di un’Intesa con lo stato italiano, tramite la quale accede all’otto per mille IRPEF.
Il card. Koch su sinodalità e primato
«Spianare la strada verso il futuro» nel cammino di riconciliazione tra la Chiesa d’Occidente e la Chiesa d’Oriente significa «compiere ulteriori passi comuni nella questione cruciale del primato del vescovo di Roma». Così dichiara il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il 26 febbraio a Castel Gandolfo al convegno dei vescovi amici del Movimento dei focolari, con una relazione dal titolo «Sinodalità e primato alla luce degli stimoli forniti da papa Francesco». Secondo il cardinale la questione non è arrivare «a un compromesso intorno al minimo comune denominatore. Piuttosto si vogliono far interloquire i punti di forza di entrambe le Chiese, confidando nel fatto che esse siano disposte a imparare l’una dall’altra e dando prova del principio fondamentale del dialogo ecumenico che consiste nel mutuo scambio di doni. In questo senso, entrambe le parti nel dialogo ecumenico devono fare passi l’una verso l’altra». Da un lato la Chiesa cattolica «dovrà ammettere che non ha ancora sviluppato nella sua vita e nelle sue strutture quel livello di sinodalità che sarebbe teologicamente possibile e necessario». Dall’altro «le Chiese ortodosse possono imparare che un primato anche al livello universale della Chiesa non è soltanto possibile e teologicamente legittimo ma è necessario, e che le stesse tensioni all’interno dell’ortodossia suggeriscono che occorre riflettere su un ministero dell’unità a livello universale». «La riuscita di una sintesi credibile tra primato e sinodalità dipenderà soprattutto da quanto il primato del vescovo di Roma dimostrerà di essere un primato dell’obbedienza al Vangelo». «Soltanto se il vescovo di Roma – prosegue –, il cui compito consiste nel far sì che la Chiesa s’impegni all’ubbidienza davanti alla parola di Dio, è egli stesso modello esemplare di ubbidienza e dunque non si auto-concepisce come regnante assoluto intento a seguire soltanto le proprie idee e le proprie visioni, nel senso di una monarchia di tipo politico, né limita il proprio servizio ad un semplice primato onorifico, vi è davvero la speranza e la possibilità che il primato del vescovo di Roma si ponga al servizio del ristabilimento della Chiesa una e indivisa in Oriente e in Occidente».
Germania – Documento cattolici-protestanti
A distanza di 17 anni dal precedente documento sociale comune Per un futuro di solidarietà e giustizia (Regno-doc. 9,1997,288), il 28 febbraio le Chiese cattolica ed evangelica in Germania pubblicano insieme un nuovo testo in tema di giustizia sociale e impegno economico etico: Responsabilità comune per una società giusta. Iniziativa del Consiglio della Chiesa evangelica tedesca e della Conferenza episcopale tedesca per un ordinamento rinnovato dell’economia e sociale (in tedesco su www.dbk.de). Presentando il documento l’arcivescovo Robert Zollitsch, presidente uscente della Conferenza episcopale tedesca, e Nikolaus Schneider, presidente della Chiesa evangelica di Germania, spiegano che le crisi economiche di questi anni sono il motivo per cui le Chiese sono tornate a prendere la parola sul tema, per stimolare un ampio dibattito sull’ordinamento economico e sociale del paese.