Ebrei – Dibattito su una catechesi del papa
Una catechesi tenuta da papa Francesco l’11 agosto sulla Lettera ai Galati, nell’ambito di un ciclo di catechesi iniziato il 23 giugno, provoca da parte del Gran rabbinato d’Israele una richiesta di chiarimenti, in quanto alcune espressioni usate dal papa sembrano lasciar intendere che la Legge sarebbe superata in quanto obsoleta. La lettera giunge al card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e anche della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, ed è firmata dal rabbino Rasson Arousi, presidente della Commissione del Gran rabbinato d’Israele per il dialogo con la Santa Sede. La richiesta di rav Arousi al card. Koch è di un intervento chiarificatore affinché sia assicurato il netto ripudio di «ogni conclusione dispregiativa». Il 10 settembre risponde il card. Koch, ribadendo il pieno rispetto del papa per i fondamenti dell’ebraismo (bit.ly/3lfHZNE).
Dialogo cristiano-islamico – Afghanistan
L’Alto comitato per la fratellanza umana il 23 agosto ricorda alla comunità internazionale «la sua responsabilità umanitaria verso il popolo afghano», chiedendo allo stesso tempo la tutela dei diritti umani e della libertà nel paese, con una preoccupazione particolare per le donne. La situazione in Afghanistan è osservata «con grande preoccupazione», soprattutto per quanto riguarda l’aggravarsi della crisi umanitaria nel paese, afferma il comunicato, che invita i nuovi governanti a «rispettare la diversità etnica, linguistica e religiosa della società afghana, senza emarginare nessuno dei suoi gruppi, e a garantire l’uguaglianza di tutte le persone». L’Alto comitato per la fratellanza umana, presieduto dal card. Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è stato costituito nell’agosto 2019 a pochi mesi dallo storico incontro ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019, tra papa Francesco e il grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyib e quindi dalla firma del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune.
Ucraina – Visita di Bartolomeo
Il 24 agosto l’Ucraina celebra il 30° anniversario dell’indipendenza, e per l’occasione dal 20 al 24 agosto si reca in visita nel paese il patriarca ecumenico Bartolomeo I, su invito del presidente Zelensky. Si tratta della prima visita dopo la concessione dell’autocefalia (indipendenza) alla Chiesa ortodossa d’Ucraina (OCU), che nel 2019 ha provocato la rottura della comunione tra il Patriarcato Ecumenico e il Patriarcato di Mosca. Durante la liturgia domenicale davanti alla storica cattedrale di Santa Sofia, alla quale non partecipa nessun rappresentante della Chiesa ortodossa ucraina fedele al Patriarcato di Mosca (UOC-MP), Bartolomeo I invita le Chiese ortodosse divise in Ucraina a trovare un percorso comune, e fa appello ai vescovi, al clero e ai fedeli dell’UOC-MP a «riconsiderare la loro posizione e a promuovere la coesistenza pacifica e la comprensione reciproca tra il popolo e i cristiani ortodossi». I timori della vigilia per manifestazioni di massa dei fedeli legati alla Chiesa ortodossa russa non si concretizzano (a parte una manifestazione pacifica di 1.500 persone il 21 agosto), ma d’altra parte in via precauzionale il programma della visita era stato tenuto segreto.
Italia – Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste
Si è tenuto dal 22 al 25 agosto a Torre Pellice in una formula mista (in presenza e on-line) il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste in Italia, il massimo organo decisionale di valdesi e metodisti, dopo un anno di sospensione dovuta alla pandemia, con la partecipazione di 180 deputate e deputati. Il Sinodo si concentra sull’impatto della pandemia, sui compiti del post-pandemia e sul ruolo dei giovani. Si decide di allargare anche all’Afghanistan i corridoi umanitari. Viene riconfermata come moderatora della Tavola valdese la diacona Alessandra Trotta. Gli altri membri eletti alla Tavola valdese sono Erika Tomassone (vicepresidente), Dorothea Müller, Ignazio Di Lecce, Paolo Bor, William Jourdan, Ulf Hermann Koller.
Tempo del creato – Dichiarazione ecumenica
In vista della celebrazione del «Tempo del creato 2021» sul tema «Una casa per tutti? Rinnovare l’oikos di Dio», il 26 agosto il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa e la Conferenza delle Chiese europee pubblicano una Dichiarazione congiunta (bit.ly/3l8W2op). In essa invitano «tutti i cristiani nelle Chiese d’Europa, nelle parrocchie, nelle comunità ecclesiali e ogni persona di buona volontà a osservare il Tempo del creato dal 1° settembre al 4 ottobre, e a considerarlo come un’opportunità per celebrare il dono della creazione in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione». Inoltre, invitano «tutti a pregare per i vertici internazionali del prossimo autunno, cioè la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità e la COP26, perché siano un’occasione opportuna per adottare le misure necessarie per far fronte all’emergenza climatica».
Chiesa ortodossa siriaca – Calendario liturgico
La Chiesa ortodossa siriaca ha iniziato un processo di discussione interna su una possibile riforma del calendario liturgico, riferisce il Pro-Oriente-Informationsdienst il 27 agosto. All’ultimo Sinodo della Chiesa in Libano, alla fine di giugno, i vescovi siro-ortodossi di tutto il mondo hanno tenuto un ampio dibattito su questioni pastorali, sociali, liturgiche e spirituali. In questo contesto, i vescovi hanno anche discusso le numerose richieste delle comunità siro-ortodosse di tutto il mondo, che si sono espresse a favore di un’intensificazione degli sforzi per una data di Pasqua uniforme per tutte le Chiese. In linea di principio si dicono pronti «a celebrare la Pasqua in qualsiasi data concordata da tutte le Chiese». Viene deciso che i vescovi consultino i fedeli sul tema. La data della Pasqua divide la stessa Chiesa ortodossa siriaca, che comprende tra 5,5 e 6 milioni di credenti, 4 dei quali in India sotto la Chiesa siro-ortodossa malankarese. I rimanenti credenti siro-ortodossi sono sparsi quasi in tutto il mondo: vivono principalmente in Brasile, Europa, Stati Uniti e Canada. Solo 250.000 vivono ancora in Medio Oriente. Mentre la Chiesa siro-ortodossa usa generalmente il calendario giuliano, la Chiesa siro-ortodossa malankarese celebra le feste secondo il calendario gregoriano.
Daniela Sala