Chiesa d’Inghilterra – Immigrazione
Il 7 marzo il vescovo anglicano di Durham, Paul Butler, esprime ufficialmente il parere negativo della Chiesa d’Inghilterra in riferimento al progetto di legge del governo Sunak sull’immigrazione, che prevede la detenzione e il rimpatrio per chiunque arrivi nel Regno Unito illegalmente via mare: «Non dobbiamo abdicare alla nostra responsabilità legale e morale nei confronti di alcuni tra i più vulnerabili del mondo trattando semplicemente i richiedenti asilo come un gruppo da non accogliere o integrare, ma da incarcerare e rimpatriare. Dobbiamo fare ed essere meglio di questo». Con toni ancora più forti l’arcivescovo di York, Stephen Cottrell: la politica del governo «equivale a un’insensata crudeltà» ed è «immorale e inetta».
Concordia di Leuenberg – 50 anni
Dal 9 all’11 marzo a Debrecen, in Ungheria, si tiene un convegno accademico per festeggiare i 50 anni dalla firma della Concordia di Leuenberg, il documento sottoscritto il 16 marzo 1973 a Leuenberg, in Svizzera, tra le Chiese luterane, riformate e unite, ponendo fine alla divisione tra le confessioni della Riforma, durata quasi 5 secoli. Con la Concordia, i firmatari affermarono la piena comunione ecclesiale con il riconoscimento reciproco dei sacramenti, dei ministeri e della legittima predicazione evangelica. Nel frattempo, più di 90 Chiese di quasi tutti i paesi europei e di alcuni paesi sudamericani hanno riconosciuto la Concordia e hanno costituito la Comunità delle Chiese protestanti in Europa (CPCE).
Ucraina –Monastero delle Grotte di Kiev
L’11 marzo la Chiesa ortodossa ucraina (UOC, che fino all’anno scorso faceva parte del Patriarcato di Mosca ma in seguito alla guerra ha dichiarato la propria autonomia) annuncia sul suo sito web che il governo ucraino ha rescisso il contratto di comodato del suo principale santuario, il Monastero delle Grotte di Kiev, imponendole di lasciarlo entro il 29. Il monastero, che conta 200 monaci, è anche la sede centrale dell’UOC e la residenza del suo capo, il metropolita Onofrio, e della sua Accademia teologica. Risalente all’XI secolo, è considerato la culla dell’ortodossia slava orientale. L’ultimatum s’accompagna ad altre forme di pressione contro questa Chiesa, maggioritaria nel paese con 12.000 comunità, ma considerata dal governo ucraino una longa manus della Russia. I tribunali ucraini hanno condannato diversi preti della UOC a lunghe pene detentive per spionaggio e molti dei suoi vescovi, per la maggior parte nelle regioni occupate dalla Russia, sono stati privati della cittadinanza ucraina. Tra marzo e aprile vengono interrotti i contratti di comodato anche per due monasteri e la cattedrale a Chernihiv, per la cattedrale e un’altra chiesa a Lviv e per una chiesa a Ivano-Frankivsk. L’11 e 12 aprile i parlamenti regionali di Rivne e di Volinia chiedono alle rispettive amministrazioni militari di rescindere i contratti di locazione con la Chiesa per l’uso degli edifici sacri, sostenendo che il clero dell’UOC avrebbe contribuito a pianificare gli attacchi delle milizie e l’occupazione delle città, o avrebbe accumulato armi. La UOC si è appellata all’ONU per la protezione della libertà religiosa.
CEC – Visita a papa Francesco
Il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) sta progettando un incontro tra i suoi membri ucraini e russi nel mese di maggio. La nuova leadership dell’organismo ecumenico ha discusso questa idea con papa Francesco il 23 marzo, secondo quanto riferito dal moderatore, Heinrich Bedford-Strohm, all’agenzia di stampa Kathpress dopo l’udienza in Vaticano. A margine della sua visita a Roma, Bedford-Strohm ha anche parlato con il card. Koch, prefetto del Dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani, degli sforzi portati avanti in Germania per una partecipazione comune di cattolici e protestanti all’eucaristia. Ha detto che la sua prospettiva è di riuscire a porre fine alla separazione entro il 2030.
Chiese ortodosse – Africa
Dal 23 al 28 marzo il patriarca Teodoro II di Alessandria e di tutta l’Africa conduce una visita nella Repubblica democratica del Congo, per rafforzare le strutture del Patriarcato nel paese centroafricano. L’occasione sono i 50 anni della presenza dell’ortodossia nella regione meridionale di Kolwezi. Nel corso della visita egli critica aspramente le azioni della Chiesa ortodossa russa, che ha iniziato a costruire una struttura ortodossa parallela e concorrente in Africa a cavallo tra il 2021 e il 2022 dopo aver interrotto la comunione eucaristica con il Patriarcato di Alessandria per aver riconosciuto la Chiesa ortodossa d’Ucraina. In realtà l’espansionismo dell’ortodossia russa in Africa s’accompagna a quello militare del gruppo privato Wagner e alla crescente influenza della propaganda e disinformazione filorussa in funzione anti-occidentale (soprattutto anti-francese). Dalla Repubblica Centrafricana al Madagascar, dal Mali al Sudafrica, la Russia mira a posizionarsi come baluardo contro l’Occidente in Africa. Questa influenza è diventata ancora più evidente ai governi occidentali quando 26 dei 54 paesi del continente si sono rifiutati di aderire a un voto delle Nazioni Unite che condannava l’invasione russa dell’Ucraina.
Vaticano – Frammenti del Partenone
Il 24 marzo si svolge ad Atene la cerimonia d’accoglienza di 3 frammenti del Partenone, custoditi per 200 anni nei Musei vaticani, che papa Francesco aveva deciso di donare alla Chiesa ortodossa greca in occasione della sua visita nel paese nel 2021. Il dono viene inquadrato nell’ambito della politica di rafforzamento del cammino ecumenico nei confronti della Chiesa ortodossa e in particolare di quella greca.
Vaticano – Ramadan
In occasione del mese del ramadan e per la festa di ‘Id al-Fitr 1444 H. / 2023 A.D., il Dicastero per il dialogo interreligioso il 24 marzo invia ai musulmani del mondo intero un messaggio augurale dal titolo Cristiani e musulmani: promotori di amore e amicizia. In esso invita cristiani e musulmani a lavorare insieme per la giustizia e la pace e sottolinea la rilevanza del mese di digiuno musulmano anche per le altre religioni, in particolare per il cristianesimo.
Daniela Sala