Il patriarca ortodosso di Mosca in Cina
La visita che il patriarca di Mosca Cirillo I, leader della Chiesa ortodossa russa, svolge in Cina dal 10 al 15 maggio è importante e per diversi aspetti storica. Si tratta infatti della prima volta che un patriarca russo visita la Cina, ed è anche la prima volta che un leader religioso di alto livello incontra i vertici del governo. La visita è avvenuta su invito dell’amministrazione cinese, e si colloca nel contesto della partnership strategica instauratasi negli ultimi anni tra Mosca e Pechino. Gli ortodossi nella Repubblica popolare non sono molti, circa 15.000 su 1,3 miliardi di abitanti, e sono tutti discendenti di immigrati russi, per cui il Patriarcato di Mosca ha sempre considerato la Cina come proprio territorio canonico. Il primo missionario ortodosso russo entrò in Cina nel 1685, e a metà del XX secolo la Chiesa ortodossa contava circa 20.000 fedeli. Dopo la Rivoluzione culturale tuttavia il culto era ammesso solo nelle sedi dell’ambasciata di Pechino e del consolato di Shanghai, e non vi era clero locale. Tra le principali acquisizioni che la visita frutta alla Chiesa ortodossa russa vi è la possibilità di dare una formazione in Russia a due seminaristi cinesi, e la celebrazione del culto nella cattedrale di Shanghai, da quasi 50 anni utilizzata come museo
Germania – Kirchentag
Ha luogo ad Amburgo dal 1° al 5 maggio l’annuale Kirchentag, il meeting dei cristiani evangelici tedeschi che quest’anno si confronta con il tema dell’impegno a favore dei più deboli: «Tutto ciò di cui hai bisogno». Tra gli ospiti il presidente della Repubblica Joachim Gauck, pastore evangelico, la cancelliera Angela Merkel, il presidente della Chiesa evangelica in Germania Nikolaus Schneider, la teologa Margot Kässmann, il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese Olav Fykse Tveit.
Comunione mondiale delle Chiese riformate – Comitato esecutivo
«La nostra prospettiva ecumenica: dove andiamo?». Su questo tema dal 5 al 17 maggio si è riunito in Ghana, a Dodowa nei pressi di Accra, il Comitato esecutivo della Comunione mondiale delle Chiese riformate (WCRC), che rappresenta 80 milioni di cristiani in 108 paesi del mondo (poco meno degli anglicani). La riunione trattava anche temi inerenti la riorganizzazione che la WCRC sta affrontando, per esempio il rapporto con le organizzazioni ecumeniche che hanno sede a Ginevra, dal momento che dal gennaio 2014 la WCRC trasferirà la propria sede ad Hannover, principalmente per problemi finanziari. Con questo appuntamento giunge al termine l’incarico del segretario generale, il ghanese Setri Nyomi, dopo 14 anni.
Dialogo buddhista-cristiano
Il IV Colloquio buddista cristiano, organizzato dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso con la collaborazione dell’Ufficio per il dialogo ecumenico e interreligioso della Conferenza episcopale italiana, si tiene il 6 maggio presso la Pontificia università urbaniana sul tema «Pace interiore, pace fra i popoli». La Dichiarazione finale, diffusa dalla Sala stampa vaticana il 20 maggio, riconosce che solo attraverso una reciproca comprensione delle rispettive tradizioni religiose si può arrivare a comprendere i cardini della responsabilità comune di conservare o ristabilire la pace.
Dialogo anglicano-cattolico – ARCIC III
Si conclude il 7 maggio a Rio de Janeiro il terzo incontro della terza Commissione internazionale anglicana - cattolica romana (ARCIC III), che dal 2011 si confronta sul tema della Chiesa come comunione locale e universale e su come, nella comunione, la Chiesa locale e universale giunge a discernere il giusto insegnamento etico (tema individuato da Benedetto XVI e da Rowan Williams nel 2006; cf. Regno-att. 12,2011,408). Copresieduta dall’arcivescovo anglicano David Moxon e dall’arcivescovo cattolico Bernard Longley, la commissione sta inoltre preparando la pubblicazione dei documenti elaborati dall’ARCIC II con delle chiarificazioni che recepiscono le risposte sinora ricevute dalle Chiese, per favorire la recezione di questa tappa del dialogo bilaterale.
Il papa copto fa visita a papa Francesco
Il 10 maggio Tawadros II, patriarca ortodosso di Alessandria d’Egitto (Chiesa fondata dall’evangelista Marco), fa visita a papa Francesco. Ricorrono i 40 anni della dichiarazione cristologica comune firmata nel 1973 dal suo predecessore Shenouda III e da Paolo VI, nella quale le due Chiese riconoscevano di condividere la stessa fede, nonostante diverse formulazioni (cf. Regno-doc. 11,1973,266). Francesco riconosce che copti hanno una «inestimabile eredità di martiri, teologi, santi monaci e fedeli seguaci di Cristo», assicura la solidarietà dei cattolici in questo momento di sofferenza per la Chiesa copta e ringrazia il papa copto per i chiari segnali ecumenici che ha già inviato a poco più di un anno dalla sua elezione. Tawadros loda i «rapporti eccellenti» che esistono tra le due Chiese e riconosce che il ministero del vescovo di Roma è «uno dei ministeri più importanti della comunità cristiana».
Bartolomeo I a Milano
Per ricordare i 1.700 anni dall’Editto di Costantino, il 15 e 16 maggio il patriarca ecumenico Bartolomeo I è in visita a Milano su invito della Chiesa ambrosiana (cf. Regno-att. 10,2013,276).
CEC – Medio Oriente
In una conferenza internazionale sulla situazione dei cristiani in Medio Oriente, organizzata dal Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) e dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente dal 21 al 25 maggio a Beirut (Libano), rappresentanti di Chiese e di movimenti ecumenici manifestano la loro solidarietà alle comunità cristiane del mondo arabo, che da molti anni sono dissanguate da un esodo incessante di fedeli e da situazioni di discriminazione e persecuzione. Il segretario generale del CEC Olav Fykse Tveit sottolinea il significato della croce come simbolo di speranza per la Chiesa globale in solidarietà con i cristiani arabi. Presenti tra gli altri il segretario generale del Consiglio mediorientale M. Jalakh e il presidente patriarca Mar Ignatius Joseph Younan III, la presidente dei vescovi episcopaliani USA K. Jefferts Schori, il presidente della Federazione luterana mondiale M. Younan.
Chiesa d’Inghilterra – Nuove proposte per le donne vescovo
In vista del Sinodo generale di luglio, nel quale la Chiesa d’Inghilterra è seriamente intenzionata a sbloccare il processo che la condurrà alla nomina delle donne all’episcopato, il 24 maggio la Camera dei vescovi pubblica quattro nuove proposte legislative formulate per venire incontro ai fedeli anglicani che per motivi teologici non accettano l’ordinazione delle donne al presbiterato o all’episcopato (Women in the episcopate. New legislative proposals, in churchofengland. org). Il 20 novembre scorso la misura che doveva garantire la supervisione episcopale alle parrocchie che non accettano di avere un vescovo donna non aveva raggiunto la maggioranza nella sola Camera dei laici (cf. Regno-att. 20,2012,661). Ma il peso della maggioranza reale a favore delle donne vescovo e la pressione politica di un governo che ha fatto delle «pari opportunità» un cavallo di battaglia sospingono per una soluzione rapida dell’impasse.