Comunicato stampa n.1

E' iniziata domenica 28 luglio con l’accoglienza dei partecipanti la 60a sessione di formazione ecumenica del Sae (Segretariato attività ecumeniche-a.p.s.) che proseguirà fino al 3 agosto al Monastero di Camaldoli (Arezzo). La Comunità monastica ospita nella foresteria un vasto gruppo di cristiane e cristiani di diversa denominazione (avventisti, battisti, cattolici, metodisti, ortodossi, pentecostali, valdesi) insieme ad alcuni credenti delle altre religioni monoteistiche e delle religioni orientali. Il tema della sessione “Una terra da abitare e custodire” prende spunto dal versetto di Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’essere umano e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”.
I lavori si svolgeranno attraverso panel,

tavole rotonde e laboratori. Il tono delle giornate, che ai aprono con preghiere e meditazioni bibliche e si chiudono con liturgie ecumeniche e confessionali, è quello del dialogo, dell’amicizia e della condivisione. Non mancheranno momenti conviviali e di relax in cui godere delle bellezze naturali e artistiche della foresta casentinese nella quale il Monastero è immerso.
Interverranno esponenti delle diverse chiese, teologhe e teologi, esperti di economia, ecologia e sostenibilità, il direttore scientifico di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini, i direttori dell’ufficio nazionale Ecumenismo e dialogo interreligioso e dell’ufficio nazionale Problemi sociali e del lavoro della Cei, don Giuliano Savina e don Bruno Bignami; il vescovo della diocesi di Verona Domenico Pompili e il vescovo della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia Athenagoras Fasiolo.
Non ci saranno però solo voci cristiane. Il Sae, associazione interconfessionale di laiche e laici per l’ecumenismo e il dialogo a partire dal dialogo con l’ebraismo, avrà fra i relatori e le relatrici anche Sandro Ventura della Comunità Shir Hadash di Firenze, affiliata alla Federazione italiana per l’ebraismo progressivo (Fiep), e Sarah Kaminski, del Gruppo studi ebraici di Torino. Il confronto sul tema della sessione è aperto anche con l’Islam, con la partecipazione del teologo musulmano Adnane Mokrani, e con le religioni orientali attraverso la partecipazione di Elena Seishin Viviani, vice presidente dell’Unione buddhista italiana, e Jaya Murthy, induista bramina.
Introdurrà la sessione la presidente del Sae, Erica Sfredda che trarrà anche le conclusioni a fianco di Simone Morandini, del Comitato esecutivo dell’associazione, che interverrà anche in un panel teologico-biblico con Athenagoras Fasiolo. Un gruppo interconfessionale animerà la preghiera e la liturgia e inviterà i partecipanti a partecipare al piccolo coro della sessione. Offriranno il loro apporto allo svolgimento dei lavori il priore di Camaldoli, Matteo Ferrari, e il monaco Claudio Ubaldo Cortoni, attraverso un incontro sul tema “Camaldoli: spiritualità e foresta”.
I laboratori e i panel saranno animati da voci ortodosse - Simona Paula Dobrescu, Vladimir Laiba, Sergio Mainoldi, Gheorge Verzea e Vladimir Zelinsky -, evangeliche - Alessandro Andreotti, Cristina Arcidiacono, Claudio Garrone, Hanz Gutierrez, Manuela Lops, Maria Paola Rimoldi, Dorothee Mack, Davide Romano, Erica Sfredda, Debora Spini, Letizia Tomassone, Fabio Traversari, Gesine Traversari - e cattoliche - Andrea Bigalli, Marco Campedelli, Augusto Loni, Gloria Mari, Marco Marchetti, Elena Massimi, Brunetto Salvarani, Piero Stefani.