In questo ormai lungo percorso di formazione ecumenica, il SAE ha affrontato cicli di tematiche le più diverse di carattere metodologico, teologico, biblico, pastorale, ecclesiologico, etico. Per questo si è desiderato ripartire dalla centralità della Parola sempre nuova: una Parola da accogliere, annunciare insieme e testimoniare in un contesto socio-religioso di crescente complessità, che interpella i cristiani e le chiese, ma anche gli ebrei e i musulmani, che alla Parola rivelata fanno riferimento. E se forse di fronte alla mancanza di unità dei cristiani si registra oggi una certa indifferenza, la contro-testimonianza dei comportamenti incoerenti, della disistima o di ostilità reciproche più o meno velate, ma ancora perduranti, è un macigno che pesa sull'evangelizzazione. Può la Parola lasciare spazio a esclusivismi, fondamentalismi o proselitismi? Quali sono oggi i luoghi e quali le forme dell'annuncio? Le nuove tecnologie informatiche possono essere strumento vitale per l'annuncio alle nuove generazioni? Come incontrare il mondo laico nello spazio pubblico? Qual è il rapporto tra Parola e silenzio? Su questi ed altri interrogativi il SAE intende aprire, come ogni anno, spazi di ascolto e di confronto.
10 motivi per partecipare a una Sessione del Sae:
- perché si fa esperienza diretta di diversità, senza perdere la propria identità
- perché si impara a conoscere meglio la propria chiesa grazie all’incontro con le altre
- perché si condividono momenti di ricreazione e di festa, in semplicità e spirito di comunione
- perché si sperimentano la fraternità e l’amicizia, facendo nascere legami che si rafforzano nel tempo
- perché si accolgono le persone, senza ostacoli dovuti ad età, educazione, credo religioso
- perché c’è spazio per tutti, con spazi adatti a tutti: bambini e adulti, studiosi e neofiti, ministri di culto e semplici fedeli
- perché nei gruppi di studio si condividono le rispettive esperienze personali e nascono nuove idee e proposte operative per il futuro
- perché si prega insieme nel rispetto delle diverse sensibilità e tradizioni
- perché si condividono le liturgie e si imparano i canti delle diverse tradizioni, in un unico coro
- perché si torna a casa col cuore grato al Signore per la ricchezza dello spirito e la capacità di guardare avanti con rinnovata fiducia.