Il Convegno di primavera di Enna (30 aprile-3 maggio) è già alle spalle, ma i colori e i profumi della Sicilia e soprattutto la calda ospitalità della sua gente, in particolare degli amici dei gruppi locali SAE, ci ha consentito di vivere giornate intense, ricche di stimoli non solo per la mente, ma anche per il cuore. Tutto ci resta nella memoria e rinsalda la nostra volontà di continuare con nuovo vigore il cammino ecumenico, anche in vista del prossimo appuntamento, la Sessione estiva.
Il centro delle riflessioni di queste giornate è stato il tema dei conflitti sociali culturali e religiosi, declinato da vari punti di vista: biblico-teologico (p. Felice Scalia, mons. Mogavero), storico-politico (prof. Sbailò), testimoniale-esperienziale (Vincenzo Linarello, Nella e Tito Cacciola, Giovanna Scifo). Se il conflitto appare inevitabile in ogni contesto di vita, in quanto frutto della dialettica tra diversi, la guerra non ne è l'ineluttabile sbocco, a patto che sappiamo mettere al primo posto quella carità “che è stata riversata nei nostri cuori”(cfr. Rm.5,5): una carità nutrita di ascolto profondo dell'altro, tesa alla reciprocità, in ricerca costante e inesausta dei metodi più adeguati per risolvere i problemi. Una carità che muove insieme l'intelligenza, il cuore, le braccia: questa è la sfida per ogni uomo, ma in particolare per i cristiani, consapevoli della propria umana debolezza ma anche della propria forza, “lo Spirito Santo che ci è stato dato”.
Non meno significativi sono stati i momenti liturgici: un'esperienza singolare la visita alla Chiesa Apostolica di Enna, riunita per un festoso culto di lode e di intercessione; particolarmente suggestiva la celebrazione ortodossa, a conclusione del Convegno, presso la chiesa rupestre dell'antico villaggio bizantino di Calascibetta, preziosa testimonianza della Chiesa indivisa. Desidero poi ricordare lo studio biblico sulle Beatitudini del Pastore Valdese Jens Hansen tenuto nella cattedrale di Enna.
Non sono mancati gli spazi artistici: una rappresentazione scenica ci ha guidato in un inedito percorso interiore di meditazione, mentre il coinvolgimento in una serata di danze ci ha permesso di esprimere con il corpo la gioia di essere insieme. Infine, un'indimenticabile visita all'affascinante Villa del Casale di Piazza Armerina, patrimonio artistico riscoperto solo il secolo scorso, ci ha fatto gustare con i suoi preziosi mosaici risalenti al III secolo un'altra meraviglia di questa terra antica e ricca di cultura.
Tutto bene, allora? Beh, non tutto... qualcosa non ha funzionato come avremmo voluto: ci sono stati momenti di tensione durante l'assemblea dei soci riguardo al tema del rinnovamento dell'Associazione. Certamente il poco tempo a disposizione, dovuto a uno slittamento non prevedibile del programma di sala, insieme ad altri fattori, non ha favorito quella discussione ampia e serena che avremmo desiderato e sono emerse conflittualità e divergenze significative. Niente paura, comunque; potremo mettere a frutto ciò che in questi giorni abbiamo ascoltato: il conflitto è innanzitutto importante vederlo, accettarlo, e allora sarà possibile trasformarlo in occasione di crescita personale e di gruppo, se abbiamo l'umiltà di riconoscere che anche noi, impegnati nel cammino verso l'unità, siamo ancora lntani dalla meta. Ma proprio il bisogno della riconciliazione, che è dono di Cristo, può essere uno stimolo a pregare e ad affidarci con maggiore intensità allo Spirito Santo, che attendiamo in questa giorni prossimi alla Pentecoste, perché ci trasformi dall'interno e manifesti in noi la vita di Cristo e della Trinità, unico vero modello di unità nella diversità.
Ed ora uno sguardo alla Sessione di quest’anno, che sarà dedicata a una riflessione sul dialogo nel nostro tempo, con il tema formulato come se fosse un viaggio da percorrere insieme, nella suggestiva ed evocativa sede di Assisi: In cammino verso un nuovo ecumenismo. La scelta del sottotitolo, Va’ e d’ora in poi non peccare più (Gv.8,11), vuole proprio rimarcare la centralità dell’ecumenismo nella nostra Fede, perché le divisioni sono un gravissimo peccato, un fardello d’incomprensioni e di durezza di cuore che noi cristiani ci portiamo dietro da troppo tempo e dal quale dobbiamo prendere coraggiosamente le distanze come chiese e come singoli credenti.
Nell'articolazione delle giornate che, oltre ai fondamentali spazi liturgici e alle consuete relazioni in sala, prevedono gruppi di studio e laboratori, si è cercato di tenere in maggior conto rispetto al passato certe istanze di rinnovamento nel fare uso di linguaggi diversificati, soprattutto quelli dell'arte. In questa prospettiva ci saranno tre laboratori: di narrazione, teatro e danza. Una mattinata per tutti sarà dedicata al cineforum, inteso non come semplice “diversivo”, ma come tentativo di utilizzare il linguaggio cinematografico per focalizzarsi su un tema ecumenicamente importante, quello della costruzione dell'identità. Anche la visita alla basilica di san Francesco, non solo meta turistica, si inserirà simbolicamente nel percorso ecumenico che con questa Sessione vogliamo intraprendere.
Invito caldamente chi non l'avesse ancora fatto a iscriversi al più presto e a portare anche nuovi amici: Assisi, luogo impregnato di spiritualità e di preghiera, ci attende.