Il Consiglio Ecumenico delle Chiese ringrazia Dio per la vita di Emilio Castro, che ha servito per quasi vent’anni come esponente di spicco dello staff del CEC e ne è stato il quarto segretario generale dal 1985 al 1992. Castro è morto a Montevideo, Uruguay, la città dove era nato nel 1927, il 6 aprile 2013 all’età di 85 anni.
Castro, ricorda Olav Fykse Tveit, attuale segretario del CEC, fu attivo nel dialogo fra le chiese che ha portato alla creazione del Consiglio delle Chiese dell’America Latina (CLAI) e in quello fra gruppi diversi di impegno sociale e politico, nei turbolenti anni 1970 e 1971, che ha promosso la creazione di Frente Amplio, una vasta coalizione di forze democratiche.
Nel CEC è stato direttore della Commissione Missione ed Evangelizzazione (CWME) nella quale ha sempre insistito che l’umanizzazione della vita attraverso l’evangelizzazione è una responsabilità cristiana fondamentale e che il miglioramento dell’umanità, motivato dall’amore di Dio, è il principale scopo di ogni vocazione missionaria.
Come segretario generale del CEC, Castro favorì l’ incontro con persone di altre fedi e convinzioni ideologiche e l’accostamento degli evangelicali. Egli, inoltre, facilitò la partecipazione e la rappresentanza delle Chiese ortodosse in tutte le aree della vita del CEC e sostenne con forza l’«ospitalità eucaristica» nelle sue conversazioni con i leader delle chiese, compreso Giovanni Paolo II.
Emilio Castro, un ecumenista di spicco del tardo ventesimo secolo, conclude il segretario del CEC, sarà ricordato per i suoi incrollabili sforzi per coniugare fede e spiritualità cristiana con un radicale impegno nella lotta per la giustizia.