03 aprile 2017
«Sfide senza precedenti richiedono oggi un lavoro ulteriore per la pace, la giustizia e la solidarietà. Crediamo più che mai nel progetto europeo e crediamo che un cammino comune basato su valori condivisi sia quello migliore»: è quanto affermano, in un messaggio congiunto, l’arcivescovo anglicano Christopher Hill e il card. Reinhard Marx, rispettivamente presidenti della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Commissione degli episcopati della Comunità europea (COMECE), al termine dell’ incontro con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il colloquio è avvenuto il 31 marzo 2017 in occasione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e si è svolto nel quadro dell’art. 17 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che prevede un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni.
«Un’Europa unita – prosegue il messaggio – porta pace in un mondo in cui la pace non è scontata. Insieme l’Europa può affrontare le sfide sociali ed economiche della globalizzazione, comprese le disuguaglianze sociali che permangono nei suoi confini”.
Scopo dell’incontro era «rafforzare l’impegno ecumenico delle chiese al progetto europeo, qualsiasi siano i nuovi percorsi necessari». L’impegno delle chiese si sostanzia, per quel che riguarda la KEK in un «ampio processo di consultazione sul futuro d’Europa» in corso tra le chiese membro dell’organismo ecumenico. Quanto alla COMECE è iniziato il lavoro per la preparazione di un congresso che si terrà in Vaticano a fine ottobre su “(Ri)pensare l’Europa”.
Insieme i due presidenti hanno rinnovato l’impegno ai contenuti nella Charta oecumenica, auspicando «un futuro dell’Europa che sia fedele e porti avanti la visione posta 60 anni fa».
Fonte: Nev.it