31 marzo 2017

Il rapporto pubblicato dalla Commissione verità e riconciliazione del Canada nel giugno 2015 sul maltrattamento dei bambini aborigeni nelle scuole residenziali gestite dalle chiese comprendeva un invito ai non-aborigeni canadesi a informarsi circa l'impatto dei coloni europei e dei loro discendenti sui popoli indigeni del paese.  Le persone di Chiesa hanno preso sul serio quell’ invito. Una simulazione storica chiamata  Blanket Exercise sta dimostrando di essere una delle più popolari e più efficaci esperienze di apprendimento. La rete ecumenica di advocacy canadese, KAIROS, ha sviluppato l'esercizio 20 anni fa. Ed Bianchi, coordinatore del programma KAIROS, riferisce che, dopo che la Commissione ha pubblicato i suoi inviti all'azione, la domanda di laboratori di Blanket Exercise è quasi triplicata.

L'esercizio esplora come gli abitanti originari del paese sono passati da una situazione in cui intrattenevano rapporti di collaborazione con i coloni ad una in cui si sono trovati ad aver perduto la loro terra, i loro diritti e la loro cultura, perché i colonizzatori e i successivi governi hanno ignorato le finalità dei trattati stipulati e li hanno utilizzati per sottrarre terre agli abitanti indigeni. I partecipanti sono invitati ad assumere il ruolo dei popoli indigeni e vagare attraverso uno spazio ricoperto da coperte - che rappresentano la terra - mentre ascoltano la storia dell’ impatto sui popoli indigeni del paese degli insediamenti, delle leggi e degli atteggiamenti di persone provenienti dall’Europa. A poco a poco le coperte vengono arrotolate e i partecipanti vengono allontanati fino a quando si ritrovano ammassati su coperte piccole, sgualcite e tra di loro scollegate.

Sara Stratton, un avvocato per i diritti degli indigeni che lavora con la Chiesa Unita del Canada, dice che lo scopo dell'esperienza è quello di rendere visibile la perdita di terre e dei diritti degli indigeni impegnando i partecipanti in un processo di apprendimento attivo.

L'esercizio ha attirato l'attenzione internazionale. Bianchi riferisce che alcune chiese membro di KAIROS, tra cui la Christian Reformed Church in America del Nord, i mennoniti e i quaccheri utilizzano adattamenti dell’ esercizio negli Stati Uniti. KAIROS ha anche ricevuto richieste di informazioni circa l'esercizio da parte di gruppi in Australia e Nuova Zelanda. Bianchi osserva, inoltre,  che KAIROS sta attualmente lavorando con  giovani in Guatemala su un adattamento dell’esercizio che tiene conto in modo specifico del rapporto tra indigeni e non indigeni in quel paese. Si prevede che il modello sarà pronto per un test pilota nell’autunno 2017.

“Dov'erano i cristiani?”

Recentemente Stratton ha guidato un gruppo di Toronto nell’effettuazione del Blanket Exercise. Al termine della simulazione, i partecipanti  appartenenti a due congregazioni  della Chiesa Unita del Canada e a una comunità di chiesa indipendente si sono impegnati in un circolo di discussione, guidato dall’indigeno anziano Bob Phillips, in cui ciascuno ha parlato a sua volta. Tutti hanno ammesso di essere stati scossi  da questa esperienza. Parecchi ne hanno parlato tra le lacrime.

Un partecipante ha chiesto: “Dove erano i cristiani? C'erano persone nelle chiese, ma dove erano i cristiani?“ Un altro ha detto: “Ho il cuore spezzato per ciò che è stato fatto in nome di Dio. In nome di Dio!".

Phillips fa notare che, sebbene faccia riferimento a fatti storici, il Blanket Exercise ha molto da segnalare riguardo a problemi attuali del Canada come l’elevata percentuale di bambini indigeni in affidamento. In Canada i bambini aborigeni sotto i 14 anni sono il sette per cento del totale, ma ben il 48 per cento di tutti i bambini in affidamento. In parte, questo è un retaggio di scuole residenziali che hanno fatto sì che molti adulti rimanessero traumatizzati e non in grado di prendersi cura dei loro figli. Ma in parte ciò è dovuto alla nozione di origine europea di ciò che costituisce un’appropriata cura dell’infanzia, lo stesso argomento che una volta veniva utilizzato per giustificare l'immissione dei bambini nelle scuole residenziali.

Fra le lacrime di vergogna e di pentimento versate durante la discussione seguita al Blanket Exercise, una voce ha esclamato: “Prego e mi auguro che i nostri cuori spezzati non guariscano troppo presto”. Un altro ha aggiunto: “Dobbiamo agire”,  E questo, dice Stratton, è lo scopo dell'esercizio. È ciò che le chiese sono chiamate a fare da parte della Commissione verità e riconciliazione.

Kristine Greenaway

Maggiori informazioni su Blanket Exercise

Dichiarazione ONU sui diritti degli indigeni

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