04 marzo 2017

Il 19 febbraio, circa 170 persone si sono riunite a Gerusalemme per pregare in occasione della quinta «Jewish Week of Constructive Conflict», la settimana ebraica del conflitto costruttivo, che ha luogo ogni anno.  Questa settimana speciale è stata organizzata  dal 19 al 25 febbraio dal movimento «Praying Together in Jerusalem» (PTIJ, Pregare insieme per Gerusalemme) composto da organizzazioni religiose. Il 19 febbraio , circa 170 persone si sono riunite all’Istituto ecumenico Tantur di Gerusalemme per una serata dal titolo: «Pregare insieme per un conflitto costruttivo a Gerusalemme». Erano previsti momenti di preghiera, di riflessione e di canto I partecipanti erano cristiani, musulmani, ebrei e ciascuno poteva pregare o meditare. Alla fine della sessione hanno anche discusso e condiviso un pasto. Le benedizioni sono state pronunciate in arabo, in inglese e in ebraico. 

Yehuda Stolov, direttore di Interfaith Encounter Association, ha spiegato: «nel contesto attuale di instabilità in Terra Santa e nel Medio Oriente, è essenziale, come fa ogni giorno la nostra associazione, annodare costantemente legami pacifici intercomunitari che garantiranno un comportamento etico e benevolo verso i membri di altre comunità».

Avviare il dialogo nonostante le differenze

La settimana ebraica del conflitto costruttivo è anche conosciuta col nome di 9 Adar Project. L'obiettivo è quello di affrontare le divisioni politiche e cercare di costruire ponti all'interno delle comunità ebraiche e tra di loro.

Che cosa è il «conflitto costruttivo»? È un concetto che riconosce che, malgrado differenze di opinione, è possibile avviare un dialogo. Quest’anno le sinagoghe, le scuole e le istituzioni locali si sono interessate alla «comunicazione costruttiva». Sono stati organizzati attività e laboratori intorno a conversazioni conflittuali e a parole offensive.

Benché questo avvenimento sia organizzato essenzialmente da e per la comunità ebraica, l’iniziativa PTIJ si è associata per mostrare che le religioni, sovente legate ai conflitti, possono ugualmente far parte di un processo di pace.

PTIJ è una iniziativa coordinata dalle seguenti organizzazioni: Istituto ecumenico Tantur, Istituto interreligioso Elijah, Abrahamic Reunion, Interfaith Encounter Association, Kids4Peace, Suore di Notre-Dame de Sion, Microphones for Peace, Centro Pardes per il giudaismo e la risoluzione dei conflitti, ADAShA: il Centro di Gerusalemme per l’incontro interreligioso et Dibbur Hadash.

Queste organizzazioni si riuniscono l’ultimo giovedì di ogni mese nella città vecchia di Gerusalemme per pregare per tutte le comunità e per conoscere meglio le credenze, le pratiche e i testi sacri delle diverse tradizioni.

Loyola Ranarison, incaricata della comunicazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

Tags    Dialogo interreligioso;  Israele;   preghiera