La prima giornata della 48ma Sessione di Formazione Ecumenica estiva del Segretariato Attività Ecumeniche SAE (24 luglio- 30 luglio), in corso presso il Centro Congressi Excelsior di Chianciano Terme (SI), si è aperta lunedì 25 alle ore 9 con relazione introduttiva del Presidente nazionale Mario Gnocchi. “L’anno scorso, anche con la nostra sessione, abbiamo ricordato e celebrato il compiersi di un secolo di cammino ecumenico.
Sulla soglia di questo nuovo tempo, in cui le speranze ecumeniche sono chiamate a misurarsi – e a temprarsi – al confronto con le tensioni e gli interrogativi, i dubbi e i travagli che attraversano non solo le chiese e il mondo cristiano, ma l’intera società umana, e in primo luogo le nostre coscienze, il SAE - ha detto Gnocchi - ha deciso di affrontare uno dei temi più urgenti, delicati e controversi, delle relazioni culturali e religiose: l’etica”. Un tema cui già è stata dedicata la sessione del 1985.
Da una parte, infatti, “il nostro mondo avverte l’acuta esigenza di rinsaldare, o addirittura ricostituire, il tessuto etico della vita sociale e civile, dall’altra assiste all’incrociarsi, e talora allo scontrarsi, di istanze etiche diverse, scaturenti da diverse visioni culturali e religiose.
Le chiese cristiane patiscono anch’esse, al loro interno e nelle loro relazioni reciproche, tensioni conflittuali”. Per certi aspetti, però, il tema etico ha un profondo radicamento nella storia del movimento ecumenico: dagli inizi di Life and Work alla Charta oecumenica, le grandi cause della pace, della giustizia, dei diritti dei popoli e della salvaguardia del creato sono state costantemente tra i motivi propulsori di un cammino comune delle chiese.
“Ma su altri versanti oggi l’etica è diventata uno dei terreni di più difficile rapporto tra le chiese e di più inquieta esperienza al loro interno.
La strada su cui il SAE ha cercato di mettersi anche con questa sessione è, in conformità alla propria storia, alla propria vocazione e al proprio stile, quella del confronto e del dialogo”.
Più ancora, “ questa sessione vorrebbe essere un piccolo atto di speranza”.
Per seguire una linea di sviluppo senza bruciare i tempi e le tappe e senza costringere la complessità del tema in un discorso sommario o costipato, si è pensato di distendere la trattazione del tema etico su un arco biennale, dedicando principalmente questa sessione ai fondamenti - biblici innanzi tutto, e poi teologici e antropologici - e ai criteri ermeneutici che informano le diverse concezioni etiche, compresa quella che ha il suo punto d’origine nella cultura laica, perché il confronto con l’umanesimo laico è nella tradizione del SAE, sia perché in particolare lo richiede il tema di questa sessione, che investe l’intero orizzonte culturale e sociale del nostro tempo.
Ma quali «stili di etica» sono venuti a caratterizzare le diverse tradizioni teologiche e spirituali cristiane? È parso di poter individuare quattro «stili», connotandoli con quattro parole emblematiche: Creazione, Vocazione, Liturgia, Scrittura.
Dalle diverse prospettive potrà già risultare, implicitamente o esplicitamente, la diversità di valutazione delle specifiche questioni etiche. “Ci metteremo così innanzi alla situazione ecumenica attuale in ciò che essa ha ancora di irrisolto e di incompiuto - ha concluso il Presidente del SAE, - ma per essere capaci di scorgere nei sedimenti della «verità effettuale» le brecce del possibile, aperte su un futuro che assumerà forma anche in rapporto alla fede e alla passione di chi vorrà intraprenderne le vie”.