La serie di relazioni sugli "Stili di etica" si è conclusa con un contributo dal mondo delle chiese "evangelicali": quello del prof. Leonardo De Chirico, direttore dell'Istituto di Formazione e Documentazione Evangelica di Padova.
Partendo da un caso che l'apostolo Paolo affronta nella prima lettera ai Corinzi (cap. 10), quello della liceità del consumo di carni sacrificate agli idoli, De Chirico ha delineato quattro profili per un'etica cristiana. Il primo è uno stile che "integri l'etica nelle più complesse trame della vita". Quella discussa dall'apostolo non è solo una questione etica, ma rappresenta un intreccio di questioni: sociali, culturali, etniche, spirituali e dottrinali. "L'etica è distinguibile ma non totalmente separabile da istanze dottrinali", ha detto De Chirico, proponendo una relazione tra etica e dottrina che si richiama ad una "visione trinitaria" in cui le distinzioni sono previste, ma il collegamento è altrettanto auspicato e previsto.
Il secondo profilo è uno stile etico che "si assume la responsabilità di farsi orientare dalla Bibbia", uno stile che "legge la questione davanti a sé con la Bibbia aperta, facendola parlare, facendone una luce sul nostro sentiero". Non si tratta di cercare "il" testo che dirime la questione e la conclude, né di fare "pratica versettologica", ma di riconoscere che l'etica "rientra nella giurisdizione della Bibbia" che può illuminare qualsiasi questione; la Bibbia usata non come codice ma come un testo che, con funzioni diversificate, può abbracciare l'intera vita, che è "utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia" (2 Timoteo 3,16).
Ma una volta richiamato il testo biblico la questione non è chiusa: il terzo profilo è uno stile etico che "prova ad abitare le situazioni diverse". Non si tratta di "brandire la Bibbia come un principio astratto, ma di avere sensibilità verso le situazioni concrete; occorre interfacciarsi con la Bibbia, ma anche con i dati di realtà nella loro complessità".
Infine – quarto profilo – si tratta di trovare uno stile etico che provi a valorizzare le coscienze , le sensibilità diversificate delle persone coinvolte. Questi quattro profili o "poli dell'etica", ha concluso De Chirico, devono integrarsi e dialogare fra di loro.