CONDIVIDERE E ANNUNCIARE LA PAROLA.
Come il Padre ha mandato me così io mando voi (Gv 20,21)
Il SAE – Segretariato Attività Ecumeniche è arrivato alla sua cinquantesima sessione di formazione dal titolo: Condividere e annunciare la Parola, che sarà aperta dalla presidente Marianita Montresor a Paderno del Grappa il 29 luglio 2013.
Il SAE, fondato da Maria Vingiani, ha iniziato la sua vita pubblica nel 1964 con una Sessione intitolata Ecumenismo e vocazione della Chiesa. Da allora le Sessioni si sono succedute regolarmente e gli Atti ne illustrano il percorso.
Oltre che occasione di dialogo e approfondimento teologico e culturale, le Sessioni sono luogo di incontro e conoscenza personale, di relazione fraterna, di preghiera comune; e il confronto tra le diverse tradizioni ecclesiali avviene in virtù della testimonianza diretta di loro qualificati esponenti. Non si «parla di» realtà altrui, ma ciascuno esprime sé stesso e ascolta l’altro in un rapporto di autenticità e di reciproca apertura.
Per questo le sessioni del SAE hanno svolto un servizio insostituibile di formazione ecumenica.
Sono significative a questo proposito le parole di mons. Pietro Giachetti, l’indimenticato vescovo di Pinerolo, che ha frequentato le Sessioni fino a quando la salute glielo ha permesso:
«Le settimane di formazione del SAE sono una scuola di ecumenismo… Ho imparato l’ecumenismo non solo in teoria, ma l’ho vissuto in pratica, incontrando le persone, vivendo con loro e partecipando ai gruppi di studio».
Quest'anno - spiega la presidente - dopo aver percorso numerose piste di riflessione, si è desiderato ripartire dalla centralità della Parola sempre nuova: una Parola da accogliere, annunciare insieme e testimoniare in un contesto socio-religioso di crescente complessità, che interpella i cristiani e le chiese, ma anche gli ebrei e i musulmani, che alla Parola rivelata fanno riferimento. E se forse di fronte alla mancanza di unità dei cristiani si registra oggi una certa indifferenza, la contro-testimonianza dei comportamenti incoerenti, della disistima o di ostilità reciproche più o meno velate, ma ancora perduranti, è un macigno che pesa sull'evangelizzazione.
Può la Parola lasciare spazio a esclusivismi, fondamentalismi o proselitismi?
Quali sono oggi i luoghi e quali le forme dell'annuncio?
Le nuove tecnologie informatiche possono essere strumento vitale per l'annuncio alle nuove generazioni?
Come incontrare il mondo laico nello spazio pubblico?
Qual è il rapporto tra Parola e silenzio?
Su questi ed altri interrogativi il SAE intende aprire, come ogni anno, spazi di ascolto e di confronto