Care soci, cari soci,
siamo alla ripresa di un anno importante per la nostra associazione. Cade in un tempo incerto per il mondo, una stagione in cui la capacità di governare la realtà si fa più labile, un’epoca di enormi problemi e di piccoli leader. Se guardassimo solo a questo sfondo il nostro “particolare” sarebbe insignificante. A noi non è domandato di guidare il mondo (tuttavia ci è richiesto di pregare per esso), ci è chiesto di dare il nostro minimo contributo perché le comunità cristiane vivano secondo l’evangelo. Ciò può avvenire solo se anche noi cerchiamo di vivere in questo stesso spirito. Quando simili parole sono assunte in prima persona ci si accorge sia che si tratta della realtà più vera della nostra esistenza, sia delle nostre incoerenze e del nostro peccato. Siamo anche quel che dal più profondo del cuore desideriamo essere, pur se non riusciamo a viverlo.
   Anno importante per tante ragioni, ne indico solo tre. L’assemblea statutaria di Sassone (28 aprile – 1 maggio 2018) – quali che siano le decisioni prese in quella sede – farà giungere a compimento il lungo e travagliato processo di revisione dello statuto. Nessuno si attende da questo passaggio esiti miracolistici. Concludere un itinerario aperto da molto tempo resta comunque un passaggio qualificante, specie se dalla “carta” si riuscirà a passare al senso profondo affidato a questo rinnovamento.
   Il secondo appuntamento è costituito dalla sessione estiva. A partire dal 2018 inizierà un ciclo che già dal suo preannuncio sta suscitando una certa eco. Il tema è impegnativo: “Le Chiese di fronte alla ricchezza e alla povertà”. L’argomento coinvolge tutti e ciascuno. Nel progettarlo, organizzarlo e viverlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti voi. Sappiamo di poterci contare. La sessione di quest’anno ha riscosso larghi consensi. Molti aspetti sono da migliorare, il giudizio generale resta comunque sicuramente positivo. Sul versante problematico dobbiamo ascrivere la componente finanziaria. Il bilancio della sessione si è chiuso con un non trascurabile deficit. Negli anni prossimi non siamo nelle condizioni di permettercelo. Qualche ripensamento è d’obbligo e non solo a motivo del tema che ci accompagnerà nel nostro immediato avvenire.
   Il terzo punto riguarda la situazione (molto varia) dei gruppi locali e il loro rapporto con il SAE nazionale. Su questo fronte si impone la verifica di varie situazioni e il coraggio di prendere alcuni decisioni. Il prossimo CGL (Roma 14-15 ottobre) sarà una prima occasione per valutare questa componente strategica della nostra associazione.
   Auguro a tutte e tutti un buon lavoro. Nei documenti cattolici è consueto chiudere con un riferimento a Maria, negli scritti del SAE c’è piuttosto spazio per lo Spirito. È un passaggio sincero, ma a volte si ha l’impressione che – come nel caso precedente – sia una specie di clausola dovuta. Non è così. Lo Spirito è come l’evangelo: è la realtà più vera della nostra esistenza, per questa ragione non lo possiamo afferrare e per questo motivo non c’è nulla di più difficile e alto che lasciarci guidare da Lui.
Un fraterno abbraccio
Piero