Care socie e cari soci,
come sapete in questo periodo ancora complesso, si è aperto per la nostra associazione il tempo delle candidature alle cariche sociali, presidente e membri del CE; la data di scadenza è il 31 luglio. Rispetto alla presentazione delle candidature, nell'articolo del regolamento approvato nell'assemblea del 15 maggio, sono stati indicati tre criteri principali: in primo luogo l'interconfessionalità, in secondo luogo l'appartenenza di genere e, terzo, la distribuzione territoriale. Lo stato di salute dell'associazione troverà riscontro sia nel numero delle candidature proposte sia nella loro varietà. In questo caso il vaccino ce lo dobbiamo somministrare da soli.
L'ultimo quinquennio è stato caratterizzato da molti avvenimenti, alcuni prevedibili altri non immaginabili. Essi hanno mutato vari aspetti della vita del SAE. In una stagione in cui, in ambito generale, la parola più frequente è “ripartenza” anche a noi è chiesto di ripartire; ciò avverrà pure con la nomina, attraverso procedure parzialmente rinnovate, di una nuova dirigenza associativa.
Dopo circa sei decenni sarebbe un segno ecumenico molto significativo che la presidenza dell'associazione fosse, per la prima volta, assunta da un/a protestante (purtroppo, allo stato attuale, è irrealistico estendere l'ipotesi anche agli ortodossi). Perché ciò avvenga, vi è una precondizione indispensabile: la presenza di candidature. Ciò ovviamente vale anche per le altre cariche sociali. Nessuno/a, qualunque sia la sua appartenenza confessionale, di genere o di territorio, è obbligato/a a candidarsi, la presenza di candidature indica perciò una libera assunzione di responsabilità. Mi auguro che avvengano al riguardo costruttivi scambi di idee nei e tra i gruppi locali. Ritengo che tutti concordino sul fatto che sarebbe buona cosa che, tanto per la presidenza quanto per il CE, si possa contare su candidature numerose e varie, capaci di trascrivere sul piano pratico i tre parametri prima indicati.
Non è il momento per me di stilare una valutazione pubblica del mio mandato di presidente. Ognuno di voi se ne è fatto un'idea. Cinque anni fa dichiarai la mia disponibilità a candidarmi in una situazione di forte incertezza e preoccupazione. Come tutti ricorderete, trascorsero solo poche settimane dalla mia elezione al congedo dalla vita terrena della nostra cara Marianita. Pur in una situazione profondamente diversa, il mio
atteggiamento non è mutato rispetto a quello di allora. Oggi, quando per regolamento è dato eleggere solo coloro che si candidano, la mancanza di candidature costituirebbe una impasse istituzionale insolubile. In tal caso, nella mia qualità di presidente uscente, mi sentirei in dovere, per il bene dell'associazione, di avanzare di nuovo la mia candidatura. Se invece, come mi auguro, ci fossero candidature conformi ai parametri che ci siamo dati, lascerei con serenità e fiducia la mano ad altri/e, capaci, più di me, di instillare nel SAE uno spirito di novità (ancor più che di ripartenza). Nel caso fosse desiderata, assicurerei, comunque, la mia collaborazione alla futura dirigenza.

Un fraterno saluto
Piero
30 maggio 2021