In cammino verso un nuovo ecumenismo
Va' e d'ora in poi non peccare più (Gv 8,11)
La cinquantaduesima Sessione del SAE si apre alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli - Assisi domenica 26 luglio. Essa si propone come momento di formazione ecumenica attraverso l’esperienza concreta di pregare, meditare, studiare, condividere la vita in comune fra cristiani di diverse tradizioni, che insieme sono in ascolto di Israele e si affacciano all’incontro interreligioso.
Il tema di quest’anno In Cammino verso un nuovo ecumenismo fa pensare al proposito espresso nel Messaggio finale della Decima Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Busan - Sud Corea, 2013):
«Intendiamo muoverci insieme. Spronati dalle esperienze vissute a Busan, sproniamo a nostra volta tutte le persone di buona volontà ad impegnarsi con i propri doni ricevuti da Dio a compiere azioni trasformatrici».
ACCOGLIENZA
Scorcio dell'abside di Santa Maria degli Angeli- Assisi
26 luglio 2015
I corsisti raggiunta la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli - Assisi si immedesimano nel tema della Sessione e si mettono "in cammino"
per consumare la cena insieme.
Ingresso al Museo della basilica
Dove sta andando l'ecumenismo?
28 luglio 2015
La mattina di lunedì 27 luglio 2015 i lavori della Sessione, intitolata In cammino verso un nuovo ecumenismo, cominciano a pieno ritmo.
Si aprono con la preghiera e la meditazione di Genesi 18,1-16.
Miriam Camerini, che doveva guidarla, non avendo potuto essere presente, l'ha inviata con una lettera che è stata letta.
La presidente Marianita Montresor legge alcuni messaggi di saluto pervenuti da varie personalità fra i quali, come sempre, è arrivato molto gradito quello della fondatrice Maria Vingiani.
Nella presentazione della Sessione la presidente si è soffermata sul titolo In cammino verso un nuovo ecumenismo; ha precisato che possiamo parlare di nuovo ecumenismo intendendo ultimamente: "rinnovato dalla potenza dello Spirito"; infatti "l'unità è innanzitutto dono di Cristo e opera dello Spirito"
“Esiste, in ultima analisi, un unico grande problema ecumenico: quello della nostra relazione con il popolo ebraico” (K. Barth)
Nel pomeriggio di lunedì 27 luglio hanno trattato del rapporto dei cristiani col popolo ebraico tre relatori: Marco Cassuto Morselli, presidente Amicizia Ebraico-Cristiana - Roma, Annarita Caponera, presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese di Perugia e docente di ecumenismo e dialogo interreligioso presso l’Istituto Teologico di Assisi, Ilenya Goss, laureata in Filosofia e in Scienze bibliche e teologiche e membro della Commissione bioetica della Chiesa Valdese.
Il moderatore Piero Stefani ha introdotto l'argomento con alcune premesse:
Il SAE si è definito al suo sorgere “Movimento interconfessionale di laici impegnati nell’ecumenismo a partire dal dialogo ebraico –cristiano”.
Accennando soltanto al fatto che poi è prevalsa la tendenza a parlare di dialogo cristiano – ebraico - il fatto andrebbe giustificato – Stefani ha sottolineato che proprio in questo “a partire da” si pone l’originalità storica e di metodo del SAE.
I due elementi costitutivi del movimento sono legati, ma al tempo stesso distinti. Basti pensare a come si coniuga diversamente il principio basilare dell’azione ecumenica che è: “ciò che ci unisce è più importante di quello che ci divide”, mentre nel rapporto con gli ebrei quello che unisce è dentro a quello che divide e viceversa, vale a dire la figura di Gesù.
VALDO, FRANCESCO E CHIARA: LA POVERTÀ A SERVIZIO DELLA CHIESA
Basilica inferiore di San Francesco Assisi
Francesco sposa la povertà - Giotto
Chiara - Simone Martini
ll comitato esecutivo ha preparato una scheda in vista della visita alla basilica di San Francesco d'Assisi giovedì 30 luglio.
L’itinerario ecumenico nella Basilica di San Francesco d’Assisi prevede un percorso storico-artistico guidato da frati francescani, che spiegheranno i cicli di affreschi e illustreranno principalmente la vita di Francesco e le vicende storiche ad esso inerenti, con qualche accenno probabilmente a Santa Chiara, sua conterranea e contemporanea.
L’intento con cui il Comitato Esecutivo ha proposto questo itinerario – oltre che per l’indubbio interesse artistico – è di arricchire ulteriormente il tema della Sessione, ricorrendo anche ad approcci inusuali alla prospettiva ecumenica che caratterizza il nostro essere SAE (associazione interconfessionale di laici per l’ecumenismo a partire dal dialogo ebraico-cristiano).
Questa sintetica scheda vuole fungere da chiave di lettura di quanto faremo nel pomeriggio di giovedì.
Vi invitiamo perciò a leggerla (anche se per molti si tratterà di argomento noto) prima di salire ad Assisi, per avere come riferimento di fondo un panorama ampio e interconfessionale, all’interno del quale collocare la vita e il cammino di fede di Francesco e Chiara.
Rivisitare il linguaggio cinematografico
Cineforum su "Identità e ospitalità nelle relazioni"
a cura di Peter Ciaccio
“Jalla! Jalla!” di Josef Fares, Svezia 2000
Roro e Måns sono amici e colleghi nel servizio giardini di Göteborg. Roro è un libanese cristiano immigrato con la famiglia che ha una relazione con Lisa, una giovane svedese, mentre Måns ha dei problemi con la propria ragazza svedese. Padre e nonna di Roro non sanno di Lisa e combinano un matrimonio con Yasmine, giovane e bella immigrata libanese. Roro e Måns cercano d'aiutarsi a vicenda.
Gruppi di studio e laboratori
I gruppi di studio - 4 quest'anno -, e i laboratori assorbono due intere giornate di lavoro della Sessione. Attraverso loro i corsisti hanno modo di portare la loro esperienza, di conoscersi e di approfondire alcune tematiche fondamentali. I conduttori, normalmente una équipe di diverse tradizioni cristiane o ebraica e, spesso, anche islamica o a volte induista o buddista, tessono fra loro e con i partecipanti un dialogo fecondo e arricchente.
Meditazioni e Liturgie
Tutte le giornate si aprono, come già detto, con la preghiera e la meditazione della Parola e si chiudono con una celebrazione liturgica ecumenica o con la Messa, o la Santa Cena o i Vespri Ortodossi.
Sono momenti di vera condivisione spirituale che tengono viva la speranza che la comunione eucaristica partecipata e condivisa diventi tradizione comune di tutte le confessioni che la celebrano.
La sera di venerdì abbiamo partecipato all'accoglienza dello Shabbat, invitati dall'amico ebreo Sandro Ventura, presente tutta la settimana con la moglie Daniela Schneider.
Il giardino della Domus Pacis ha fatto da cornice a diverse celebrazioni.
La Messa cattolica romana è stata presieduta da mons. Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto - Todi, che ha tenuto l'omelia
Il culto di Santa cena è stato presieduto dai pastori Pawel Gajewski e Fulvio Ferrario, che ha tenuto anche la predicazione.
Ha animato le celebrazioni il coro diretto da Ilenya Goss
I vespri ortodossi, invece, sono stati celebrati nella basilica superiore di San Francesco d’Assisi presieduti da padre Gabriel Codrea, che al termine ne ha spiegato il significato per il cammino ecumenico.
Fascicolo con le tre predicazioni
Dom Lambert Vos: un ospite gradito della Sessione
La Sessione quest’anno ha ospitato dom Lambert Vos priore del monastero di Chevetogne (Belgio) - fondato nel 1925 da dom Lambert Beauduin per operare per l’unità dei cristiani - e direttore della rivista Irenikon, che ha fatto un breve ed applaudito intervento prima della tavola rotonda di venerdì 31 luglio.
Il benedettino belga ha spiegato i motivi della sua presenza, per la prima volta ad Assisi ed al SAE: l’aver incontrato la presidente Marianita Montresor a Bose lo scorso maggio ed aver ricevuto il programma.
Le parole nuove dell'ecumenismo
Il tema Le parole nuove dell’ecumenismo: ecumenismo ricettivo, discernimento, mutua affidabilità è stato trattato da:
Panaghiotis Yfantis, Fulvio Ferrario Placido Sgroi
Panaghiotis Yfantis (Università “Aristotele” di Salonicco / ISE Venezia) ha illustrato l’ecumenismo ricettivo dal punto di vista ortodosso. L’Ortodossia riconosce la Tradizione come un elemento permanente ed essenziale della sua identità e testimonianza.
La sessione si conclude e si riprende il cammino
Venerdì 31 luglio pomeriggio con grande impegno di tutti i partecipanti, che avevano lavorato nei gruppi e nei laboratori, in un'atmosfera festosa, si è cercato di rendere partecipi, nel modo migliore possibile, tutti quanti dei frutti del lavoro svolto.
L'atmosfera di festa è continuata nella serata dedicata alle osservazioni sulla Sessione , che è stata aperta da una originalissima interpretazione di Marco Campedelli del brano evangelico di Giovanni richiamato dal versetto sottotitolo della Sessione: Va' e non peccare più.