Comunicato stampa n.0

Una terra da abitare e custodire: questo il titolo della 60a Sessione di formazione promossa dal Segretariato Attività Ecumeniche (SAE – APS), che si terrà a Camaldoli dal 28 luglio al 3 agosto presso la Foresteria del Monastero. Il versetto biblico che lo accompagna -“Il Signore Dio prese l’essere umano e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2, 15) - esprime efficacemente il senso di una riflessione sulla cura di quella casa comune che è il mondo creato, in un tempo di crisi socio-ambientale. Si tratterà di leggere i segni di questo tempo così problematico, di interpretarli alla luce dell’elaborazione delle diverse chiese e tradizioni religiose, di indicare buone pratiche per farvi fronte. 

Comunicato stampa n.1

E' iniziata domenica 28 luglio con l’accoglienza dei partecipanti la 60a sessione di formazione ecumenica del Sae (Segretariato attività ecumeniche-a.p.s.) che proseguirà fino al 3 agosto al Monastero di Camaldoli (Arezzo). La Comunità monastica ospita nella foresteria un vasto gruppo di cristiane e cristiani di diversa denominazione (avventisti, battisti, cattolici, metodisti, ortodossi, pentecostali, valdesi) insieme ad alcuni credenti delle altre religioni monoteistiche e delle religioni orientali. Il tema della sessione “Una terra da abitare e custodire” prende spunto dal versetto di Genesi 2,15: “Il Signore Dio prese l’essere umano e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”.
I lavori si svolgeranno attraverso panel, . . .

Comunicato stampa n.2

«Accogliamo la tua presenza in mezzo a noi. Ti chiediamo di risplendere e di riempire con la tua chiarezza ogni momento condiviso, ogni spazio di incontro. Brilla con la tua luminosità, liberaci da ciò che ci opprime e invitaci a trasformare il nostro mondo con cura, con amore e con la tua pace». Con una grande preghiera ecumenica sul sagrato della chiesa si è aperta oggi al Monastero di Camaldoli la 60a Sessione di formazione ecumenica del Sae. Quasi duecento persone da ogni regione d’Italia, laiche, laici, presbiteri e religiosi di diverse confessioni cristiane hanno pregato attraverso

Comunicato stampa n.3

Nel primo panel della sessione di formazione ecumenica del Sae iniziata lunedì al Monastero di Camaldoli, due interventi hanno esaminato il tema della 60a edizione dal punto di vista biblico e teologico.
Athenagoras Fasiolo, vescovo di Terme, vicario per il nord Italia della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia del Patriarcato ecumenico, ha contestualizzato il tema della creazione nell’antichità greca e romana, nelle Scritture ebraiche e nella Chiesa nascente con particolare riferimento ai Padri della Chiesa. Il suo intervento si è concluso con esemplificazioni sul rapporto di monaci e asceti con gli animali e le piante, e con le preghiere della Chiesa per l’ambiente.
Mentre il mondo antico sviluppa

Comunicato stampa n.4

Si restringe il tempo per la prevenzione, il punto di rottura è sempre più vicino, la malattia può diventare incurabile. Entriamo in uno spazio incognito. Marco Marchetti, ordinario di pianificazione ecologica presso l’Università “La Sapienza” di Roma, membro del Tavolo di studio Custodia del creato della Cei, è intervenuto lunedì pomeriggio alla sessione del Sae di Camaldoli nel panel “Leggere la crisi, tra scienze e vissuti”, a fianco della politologa Debora Spini, della New York University in Florence. La relazione del docente si è articolata sulle tre grandi crisi attuali: la crisi climatica, la crisi della biodiversità e le diseguaglianze sociali nel mondo. Citando la definizione

Comunicato stampa n.5

«La filosofa Elena Pulcini diceva dell’importanza della paura. Abbiamo bisogno di educarci a una paura che non ci porti al diniego, ma che possa mobilitare in noi anche quelle risorse cognitive che ci portino verso responsabilità, solidarietà, condivisione. Negli ultimi tempi della sua opera, Pulcini parlava molto della “paideia delle passioni”, la possibilità di educare politicamente le emozioni. La Sessione del Sae è un ottimo laboratorio di questa “paideia delle passioni”. È un esercizio di società civile che fa in modo di rendere comprensibili e operazionalizzabili queste conoscenze che altrimenti rimangono bloccate nel cervello e non arrivano alla nostra pancia».
Sono parole della politologa Debora Spini, della

Comunicato stampa n.6

Prosegue la sessione di formazione ecumenica del Sae al Monastero di Camaldoli. Convergenze e specificità sono emerse nella tavola rotonda a tre voci “Chiese in dialogo per la salvaguardia del creato” con Vladimir Laiba, proto presbitero della Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia e membro del Gruppo teologico del Sae; la pastora valdese Letizia Tomassone, docente di studi femministi e di genere alla Facoltà valdese di teologia di Roma, e Domenico Pompili, vescovo di Verona e presidente della Commissione episcopale Cultura e comunicazioni sociali della Cei.
Comune è la convinzione che

Comunicato stampa n.7

Alla sessione di formazione ecumenica del Sae, in corso al Monastero di Camaldoli, è intervenuto con la relazione “Sostenibilità tra economia ed ecologia” Enrico Giovannini, ordinario di Statistica economica e sviluppo sostenibile all’Università di Roma Tor Vergata, già ministro e presidente dell’Istat. Co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), Giovannini è partito leggendo il preambolo dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, documento dell’Onu realizzato in due anni di negoziazioni e ultimato a settembre 2015, articolato su 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, strutturati su 169 target specifici alla cui stesura Giovannini ha collaborato.
«Credo che l’Agenda 2030 sia . . .

Comunicato stampa n.8

Una serata della sessione Sae in corso a Camaldoli è stata dedicata all’ascolto della testimonianza e delle riflessioni di dom Matteo Ferrari, priore della Congregazione monastica Camaldolese e del confratello Claudio Ubaldo Cortoni, bibliotecario e archivista presso il Sacro Eremo. L’ascolto dei due monaci ha allargato la comprensione del contesto nel quale i partecipanti alla Sessione stanno vivendo una singolare esperienza di formazione ecumenica. Dom Ferrari ha parlato di un rapporto di reciprocità tra la foresta e i due nuclei che formano la realtà di Camaldoli – l’Eremo e il Monastero –, «un’unica comunità che vive due dimensioni diverse: l’Eremo che sottolinea la dimensione della vita solitaria e il Monastero che sottolinea la dimensione comunitaria. Sono due poli in dialogo tra loro che

Comunicato stampa n.9

La tradizionale tavola rotonda interreligiosa della sessione Sae, quest’anno sul tema “Religioni e Terra”, ha avuto come relatrici la bramina induista Jaya Murthy, un gradito ritorno; la monaca zen soto Elena Seishin Viviani, alla sua prima esperienza alla sessione di formazione ecumenica, e, come relatore, il teologo musulmano Adnane Mokrani, una voce nota e apprezzata al Sae.
Introdotto e moderato dal teologo Simone Morandini, del Comitato esecutivo, l’incontro ha fatto emergere in un clima armonico una convergenza di visioni e sensibilità, oltre a elementi teologici e culturali propri di ciascuna tradizione. L’intervento della bramina,

Comunicato stampa n.10

Il tema della 60a Sessione di formazione ecumenica del Sae, “Una terra da abitare e da custodire”, si è avventurato anche nelle nuove declinazioni delle teologie con il panel “Ecospiritualità tra bellezza e grido” al quale sono intervenuti Elena Massimi, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, presidente dell’Associazione professori di Liturgia, e Davide Romano, teologo e pastore, direttore della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Ha esordito Elena Massimi, docente di Liturgia e sacramentaria presso la Pontificia Università Auxilium, l’Università Pontificia Salesiana e l’Istituto di Liturgia pastorale Santa Giustina. «È più facile descrivere

Comunicato stampa n.11

Un filo rosso che ha percorso la settimana del Sae a Camaldoli sono stati i momenti contemplativi declinati in preghiere, celebrazioni ecumeniche, liturgie confessionali e meditazioni. A preparare e svolgere i primi due moduli e a concorrere al terzo è stato il gruppo interconfessionale “animazione preghiera e liturgia” al cui interno c’erano veterani, di confessione cattolica – Alessandro Martinelli, Margherita Bertinat ed Elda Possamai –, e due nuove presenze: la pastora Dianet Martinez Valdés e il pastore Giuseppe De Simone, membri dell’Unione delle Chiese evangeliche battiste in Italia e sposi.
La struttura liturgica delle preghiere e delle celebrazioni ecumeniche, svolte nel piazzale antistante la chiesa del monastero, era

Comunicato stampa n.12

Un’attività significativa nelle Sessioni di formazione ecumenica del Sae è quella che si svolge nei gruppi di studio e nei laboratori dove, a partire dalle proposte di una triade interconfessionale che conduce e modera gli incontri, avviene l’ascolto delle proposte, il confronto, lo scambio di riflessioni e il suggerimento di nuove pratiche.
Nella 60a edizione sono stati istituiti sei gruppi di studio (Costruire sostenibilità; Ambiente, religioni, culture; Ecospiritualità; Educarsi a essere creature; Giustizia, pace, salvaguardia del creato; Pastorale del creato) e un laboratorio (Corpi, cioè creature) che hanno lavorato in quattro sessioni e al termine della settimana hanno restituito in plenaria le loro esperienze attraverso parole chiave. Da tutti i sette contesti è emersa una forte creatività e un profondo coinvolgimento. Dal laboratorio, che si è rivelato un formidabile spazio per

Comunicato stampa n.13

L’ultimo panel della Sessione di formazione ecumenica del Sae che si è conclusa sabato al Monastero di Camaldoli, era dedicato al tema “Etica e pratiche di responsabilità”, ed è stato affrontato da don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei (Unpsl), e da Dorothee Mack, pastora protestante che ha vissuto diversi anni a Milano e ora risiede e opera a Karlsruhe, in Germania.
Rifacendosi all’enciclica Laudato si’ e all’esortazione Laudate Deum, il docente di teologia morale ha presentato i pilastri

Comunicato stampa n.14

Con le conclusioni della presidente Erica Sfredda e del teologo Simone Morandini del Comitato esecutivo si è conclusa sabato a Camaldoli la 60a Sessione di formazione ecumenica del Sae.
«Alla Sessione c’è stata una presenza multipla - ha detto Sfredda -: membri del protestantesimo in diverse denominazioni, dell’ortodossia e del cattolicesimo. Provenivano dalla maggior parte delle regioni italiane, con il Veneto numericamente in testa. Il 16 per cento dei partecipanti era sotto i 35 anni». C’erano studenti di teologia e di altre discipline, tre seminaristi, due famiglie con bambini piccoli, delegati diocesani per l’ecumenismo e il dialogo, membri dei gruppi locali del Sae e di associazioni ecclesiali, due coppie pastorali, alcuni partecipanti e relatori originari di altri paesi: